giovedì 3 aprile 2008

Hospital e territorio. Ridare la degenza a Pediatria

Hospital e territorio. Ridare la degenza a Pediatria
Casale Monferrato, 18/01/2008
Hospital e territorio. Ridare la degenza a Pediatria
Si parla molto in questi ultimi tempi di ASL nella nostra provincia ed ovviamente: sul Monferrato di venerdì scorso a pag 7, è stato pubblicato un nostro documento in merito alla questione “ Sede dell’Asl “
Ciò che preoccupa anche ed in modo particolare è l’Ospedale S.Spirito, uno degli ospedali meglio impostati ed attrezzati del Piemonte…fino a qualche lustro addietro. Nell’arco di questi ultimi 10/15 anni , vi è stata una caduta libera del nostro nosocomio verso un progressivo ridimensionamento e indebolimento:la riduzione drastica dei posti letto con conseguente accorpamento dei reparti prima indipendenti e ora forzatamente aggregati ad altri pur non avendo nulla in comune,il provvedimento regionale dell’estate scorsa di declassare il laboratorio analisi (a proposito il provvedimento di cui non si sa più nulla è stato revocato e/o modificato?), la riduzione del personale infermieristico , la situazione in cui versa la divisione di medicina, il dispendioso rifacimento e spostamento di strutture senza un piano organico di ristrutturazione ed altri fattori sono certamente tra le cause principali del progressivo decadimento. E tutto questo in base al principio imperante della ‘razionalizzazione’ delle strutture del presidio Ospedaliero. Ma che tipo di razionalizzazione è mai questa? Non è forse solo finalizzata al disfacimento e al depotenziamento di strutture già di per sé egregiamente funzionanti a vantaggio di altre che fino a pochi anni fa o non esistevano o avevano un’importanza molto limitata?.
Emblematico è il caso del reparto di pediatria: è stato chiuso nel 2001 quando era perfettamente funzionante e contava ben 20 posti letto. Ora nell’anno 2007 le nascite a Casale Monf:to sono state 607, superiori a tutti gli altri Ospedali della provincia dopo Alessandria, anche se per motivi contingenti non è stato possibile praticare con una certa continuità il parto indolore. Ma da noi il reparto di pediatria è chiuso, mentre in altri ospedali della provincia con minor numero di nascite, il reparto di pediatria c’e ed è aperto. E’ questa la razionalizzazione? Oltretutto mancando la degenza pediatrica, gli specialisti disposti ad esercitare in un nosocomio senza possibilità di ricoverare i piccoli pazienti per tenerli in osservazione e poter espletare gli esami più importanti, sono sempre meno. In questo modo anche il reparto di neo-natologia corre il rischio di essere chiuso. A chi dobbiamo dire… grazie?
Questa drammatica situazione si riflette anche sui MMG (medici di medicina generale) che operano sul territorio. Nel nostro Monferrato Casalese sul territorio opera un congruo numero di medici di base, affiancato da un servizio infermieristico dell’Asl e un servizio socio-sanitario comunale. In caso di necessità il MMG può attivare l’ADI (Assistenza Domiciliare Integrata) che prevede l’intervento di diverse figure professionali (medico, infermiere professionale,fisioterapista, assistenti socio-sanitari, ect.). Ma questo gruppo di infermieri è composto da un numero di unità non adeguato alle necessità: due fisioterapiste per 27 comuni,10 infermiere professionali per il distretto 1, che comprende oltre alla città di Casale Monf.to anche Balzola, Villanova, e Coniolo, e cinque infermiere per tre sub-distretti.
Ma non basta la preparazione e la buona volontà che peraltro sono indispensabili; è necessaria anche una disponibilità da parte dei responsabili a potenziare un servizio che con le dimissioni sempre più precoci degli ammalati dagli ospedali, è diventato un servizio sempre più importante, addirittura essenziale. Lo staff di infermieri domiciliari molto efficienti e preparati hanno un carico di lavoro eccessivo: ognuno di essi assiste ogni giorno 15-16 pazienti a domicilio, senza contare i prelievi (sempre a domicilio): otto ore praticamente senza un attimo di respiro. Il potenziamento di questo servizio a suo tempo richiesto, non è mai stato effettuato. Con l’invecchiamento progressivo della popolazione questo servizio, già oggi essenziale, diventerà ancora più importante ed è pertanto necessario che venga potenziato inserendolo in un piano organico di ristrutturazione.
Si rende poi quantomeno fortemente opportuno che il primo e più importante punto di riferimento cioè l’Ospedale S.Spirito, che, con le attrezzature di cui dispone nel suo complesso ‘ancora oggi’ e le relative consulenze specialistiche, permette di avere delle diagnosi in tempo reale, avesse anche un poliambulatorio centralizzato, punto di riferimento ed espletamento di tutte le visite ambulatoriali. Si richiedono quindi progetti utili per venire incontro alle esigenze della gente; progetti che potranno essere varati se vi sarà una specifica e decisa volontà in tal senso. Se un domani, per fare un esempio estremamente importante e significativo non avremo più un laboratorio in grado di effettuare esami anche di una certa delicatezza, se non avremo più dei reparti di degenza in grado di tenere i malati in osservazione il tempo minimo indispensabile per il necessario svolgimento degli accertamenti ,se non avremo più attrezzature di un certo livello e se conseguentemente anche gli specialisti se ne andranno perché non più in grado di svolgere il loro lavoro correttamente supportati da strumentazioni e infrastrutture adeguate, a chi ci si rivolgerà per avere una consulenza, un consiglio, una eventuale diagnosi particolarmente difficile e/o complessa? Si sarà costretti a rivolgerci a strutture ospedaliere sempre più lontane.
Come si vede i punti le questioni ed i punti sono molti, ma la salute dei cittadini e le prospettive sempre più incerte che si stanno rovesciando sul nostro territorio ( e non solo nel campo della sanità ), impongono non solo riflessioni o lamentazioni, ma decisioni ed interventi.
Casale Monferrato, 18/01/2008
Associazione NUOVE FRONTIERE per la Difesa ed il Rilancio di Casale ed il Monferrato

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