giovedì 3 aprile 2008

IN PRIMO PIANO. L'articolo qui pubblicato è stato tra quelli maggiormente recepiti a livello istituzionale locale, pur senza riconoscimenti formali

Alcune considerazione sulla gestione locale dei rifiuti
Casale Monferrato, 12 luglio 2007
Alcune considerazione sulla gestione locale dei rifiuti
Ci permettiamo come NUOVE FRONTIERE di intervenire sull’argomento che tiene banco da mesi sui giornali locali, non per aggiungere aspetti tecnici o per polemizzare, ma per fornire dei rilievi generali e funzionali che ci è parso non siano stati finora posti all’attenzione dell’opinione pubblica.
Il primo è inerente alla direzione intrapresa ormai da molti anni dall’U.E. e che l’Italia ha contribuito fattivamente fin dall’origine ad indicare ed alla quale aderisce tutt’ora (anche se ultimamente non sembrerebbe, a causa delle molteplici condanne che ha subito per inadempienze).
L’U.E. ha fornito due indirizzi chiari cui tutti gli Stati dovrebbero adeguarsi e che riguardano il nostro problema:
la trasparenza e l’accesso agli atti pubblici e la partecipazione popolare alle scelte fondamentali (quindi il diritto all’informazione e partecipazione)
il libero mercato, fondato sulla concorrenza ed una maggiore tutela dei consumatori ed utenti (competizione e garanzie di prodotto e di servizio)
Si provi a valutare come questi due indirizzi politici e strategici siano stati applicati a livello locale nella gestione dei rifiuti, in una fase delicata come il passaggio al sistema della raccolta domiciliare, il cosiddetto “porta a porta”.
Per pervenire ad una simile scelta e per poterla ben attuare, era necessario iniziare a consultare la popolazione con molto anticipo, condividere l’iniziativa o valutare alternative, con la preparazione accurata del caso, soprattutto a livello di informazione ed assistenza, in particolare considerando che la popolazione locale è soprattutto anziana, con indici di anzianità socio-anagrafica tra i più elevati al mondo: non si può non tenere conto di aspetti così importanti quando si fanno certe scelte fondamentali. Per usare le parole del Ministro Linda Lanzillotta apparse in questi giorni sui giornali " Le scelte che impattano sulla democrazia devono essere trasparenti e devono essere spiegate in ogni passaggio. Il "no" fa presa sulla paura della gente, il "sì" deve basarsi sull'utilità delle scelte positive. Con un certo ritardo, pare che la provincia di Alessandria stia correndo ai ripari avviando delle consultazioni (che si fondano appunto sulle disposizioni dell’UE poi recepite dallo Stato, cui abbiamo fatto cenno), ma a questo punto pare ovvio che grandi disagi per non dire altro, siano inevitabili: gli investimenti effettuati e gli oneri aggiuntivi per gli utenti sembrano ormai irreversibili, talchè pare improbabile che l’Amministrazione Comunale voglia ritornare sui suoi passi.

Con il secondo aspetto quello riferito al libero mercato intendiamo solo rammentare che la gestione dei rifiuti è a tutti gli effetti un servizio, e come tale può essere realizzato da qualsiasi organizzazione (pubblica o privata o mista) che sia in grado di effettuarlo. La scelta, secondo logica e convenienza, dovrebbe allora ricadere sul miglior rapporto qualità prezzo che sia riscontrabile sul mercato e quindi garantito o da un’azienda seria e operativa da tempo (collaudata), oppure da uno staff di consulenti e/o manager che abbiano maturato esperienza e qualifiche specifiche.
Quindi se per ipotesi dovessimo scoprire che sul mercato esiste un’organizzazione in grado di effettuare il servizio, supponiamo con un costo inferiore del 30%, rispetto al nostro, riscontrato direttamente in un territorio analogo al nostro come caratteristiche, perché ci deve essere impedito di cambiare il fornitore del servizio? Perché dovremmo continuare a spendere di più? Abbiamo forse stipulato un matrimonio indissolubile? Nella nostra area territoriale il mercato è monopolistico, un solo "competitor" fissa i prezzi, mentre, come auspicato anche nelle direttive comunitarie, se ci fosse la libera concorrenza con più società partecipanti alle gare, indubbiamente i cittadini avrebbero dei vantaggi economici.
Poi vi sono altri due aspetti che si possono ritenere essenziali per la predisposizione di tutti i fattori che concorrono al successo di un’iniziativa importante come questa, che nella nostra località sono stati decisamente trascurati, mentre in quella presa a riferimento e modello, cioè il bacino di Chieri, non lo sono stati.
Ci riferiamo all’aspetto" educativo" ed a quello del" controllo" e "repressivo" (quando necessario). Per realizzare il primo, ci si doveva dedicare all’educazione nelle scuole, ovviamente partendo almeno uno o due anni prima, perché è risaputo che i bambini per una loro maggiore sensibilità recepiscono prima e meglio questi messaggi di rispetto per l’ambiente ed assumono comportamenti coerenti: di conseguenza i bambini per primi esercitano una successiva pressione sui genitori e li controllano inducendoli a comportarsi in modo. Contemporaneamente o poco dopo, si sarebbe dovuto avviare una capillare e perseverante campagna informativa presso le famiglie.
Il secondo aspetto assolutamente trascurato a livello locale è il potenziamento degli organi di vigilanza. E non pensiamo a dei professionisti a pagamento, perché graverebbero sui costi del servizio, ma ci riferiamo al volontariato qualificato, per effettuare controlli a costo zero o quasi, come è avvenuto ad esempio a Chieri dove ne è stato fatto un utilizzo intenso, soprattutto nelle prime fasi di avviamento del servizio, sia a scopo di prevenzione che di repressione dei comportamenti non corretti (abbandono di rifiuti). È infatti evidente a chiunque che con il nuovo servizio di raccolta domiciliare “porta a porta” aumenterà il rischio che i rifiuti siano abbandonati sul suolo pubblico, incrementando i costi di bonifica che ricadranno sugli utenti … mentre con un valido presidio territoriale ed ambientale questi rischi si ridurrebbero. Quali iniziative sono state prese a tal proposito sul territorio casalese?
Ecco questi sono alcuni dei rilievi e delle osservazioni fondamentali per una miglior e più serena convivenza civica che ci siamo sentiti di esporre alla cittadinanza ed alle forze politiche.
Casale Monferrato, 12 luglio 2007
Direttivo di Nuove Frontiere

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