lunedì 28 gennaio 2013

LETTERA AI GIORNALI

A distanza di un anno dalla presentazione di un'interrogazione urgente in consiglio comunale la lista civica Nuove Frontiere torna a parlare del caso dei 4,6 milioni di euro accantonati per la ricerca sul mesotelioma e non ancora distribuiti. “La lista civica Nuove Frontiere – scrivono in una lettera Alberto Riccio, Gian Carlo Curti e Massimo De Bernardi – presentò un anno fa (il 24 gennaio 2012 ) una interrogazione urgente in Consiglio Comunale circa i 4,6 milioni di Euro previsti per la Ricerca di una cura contro il mesotelioma: questa rilevante somma era stata accantonata a seguito delle transazioni individuali avvenute a fine 2008 ed inizio 2009 fra il sig. Schmidheiny ed oltre 200 famigliari di vittime dell’amianto. Purtroppo questi soldi, disponibili fin dal 2009, sono sempre, ed ancora oggi, nelle disponibilità dei legali del sig. Schmidheiny”.
“Una parte specifica di quell’accordo – proseguono gli esponenti della lista civica - prevedeva infatti che circa il 40% dell’entità di ogni singola transazione, fosse indirizzato verso un Istituto di Ricerca che doveva essere indicato da AFEVA e ASL AL. Poiché peraltro la stessa AFEVA, in più occasioni ha manifestato di non avere competenza per una individuazione siffatta, in questi ultimi 12 mesi sia come Associazione sia come Lista Civica Nuove Frontiere abbiamo proposto che venisse organizzata, al Salone Tartara o in altra adeguata sede, una Assemblea con la partecipazione delle oltre 200 famiglie che avevano effettuato la transazione di cui si è detto”.
“Crediamo che i cittadini interessati, a fronte di progetti seri presentati da tecnici e ricercatori, resi altresì noti sui giornali, sui media, su internet, potrebbero così finalmente esprimere nella detta Assemblea il loro parere sulla destinazione dei 4,6 milioni di euro da destinarsi, ovviamente tutti, alla cura del mesotelioma”.
“Pensiamo altresì che sia necessario definire anche criteri oggettivi ed obbiettivi di valutazione delle competenze per l’ assegnazione di questi fondi. Le 200 famiglie debitamente e correttamente informate, dovrebbero poter segnalare e decidere – questo è stato anche il nostro pensiero come riportato diverse volte sui giornali locali – se indirizzare queste risorse alle diagnosi precoci, alle terapie, allo screening o verso altre ricerche concrete”.
“Infine pensiamo che a Casale ci siano anche le necessarie competenze per comprendere che la Ricerca per una cura sul mesotelioma non si potrà fare solo localmente o nella nostra Regione, ma che bisognerà altresì affidarsi alle competenze di laboratori con esperienze in tema di ricerche internazionali”.
“Come cittadini casalesi abbiamo appreso con interesse che AFEVA ha organizzato per mercoledì 23 gennaio una Assemblea pubblica per la ricerca e la cura del mesotelioma nella quale, come riportato sul volantino, si dovrebbe presentare e definire “ ….un ruolo attivo delle strutture sanitarie pubbliche sul fronte della ricerca di nuove cure del mesotelioma. Affermare una concreta progettualità, mediante una rete con Centri di eccellenza e con le strutture sanitarie di territori come il nostro (Ospedali di Casale ed Alessandria in sinergia) è la giusta e coerente risposta per la nostra realtà colpita dal disastro dell’amianto….”
“In conclusione il nostro intendimento e la nostra speranza è che si arrivi concretamente ad una definizione delle competenze e degli indirizzi per la Ricerca di una cura contro il mesotelioma senza dimenticare le altre realtà che hanno già ottenuto risultati concreti, quali ad esempio la Fondazione Buzzi che da più di dieci anni finanzia progetti di ricerca mirati e riconosciuti dalla rete delle strutture internazionali di ricerca”.

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