mercoledì 17 febbraio 2016

Parco Naturale del MONFERRATO

Provocazione di Curti: 'Un parco naturale del Monferrato come antidoto al declino'

Intervento dell'esponente dell'associazione Nuove Frontiere

Proseguiamo nel dibattito sulla fusione Casale Monferrato – Camagna, ospitando un nuovo intervento di Gian Carlo Curti dellìAssociazione Nuove Frontiere per la Difesa ed il Rilancio di Casale e del Monferrato: “Ho già espresso ultimamente – scrive – il mio favorevole pensiero sulla vicenda 'Fusioni di Comuni'. Martedì della scorsa settimana si è discusso sulla fusione e/o incorporazione del Comune di Camagna in quello di Casale Monferrato. Il Consiglio Comunale di Casale, leggiamo, ha espresso parere favorevole con una votazione della maggioranza: l’opposizione si è astenuta”.
“La problematica in generale – prosegue – è nota anche perché molti piccoli Comuni, si dice, dovrebbero scomparire; i tempi cambiano per tante cose e molto velocemente anche sotto tale profilo”.
“Le motivazioni che spingono per dette fusioni sono molteplici e chi vuole, leggendo, può documentarsi facilmente su esse. Vi sono anche motivazioni contrarie: non siamo infatti di fronte a formule matematiche per cui, ad esempio, 2+2 fa senza possibilità di contestazioni 4 e solo 4. Ma il futuro come si prospetta, sembra veramente lasciare in minoranza le difese di chi si voglia opporsi adducendo motivi nostalgici, motivi affettivi, o anche motivi più ragionati. Avanti dunque, avanti”.
“Ottime le decisioni di Camagna e Casale di unirsi fra di loro. Certo occorrerà per questa fusione e/o incorporazione e per altre che si spera avvengano e presto, che i Politici espressioni e reggitori delle Comunità siano all’altezza delle situazioni, che si impegnino, che siano rispettosi delle dette Comunità, che facciano gli interessi di esse: e per questo, occorreranno capacità, intraprendenza, buon senso e… molto olio di gomito!”
“Poste le vicende “fusioni” sulla bilancia, l’esito non dovrebbe poter essere che questo: questi…matrimoni, oggi, si devono fare!”
“Se si clicca, ad esempio, sul Comune di Chivasso, si legge quale fermento stia percorrendo l’intero territorio in punto fusioni con i Comuni della zona e rapporti territoriali. Così leggiamo di “...una stazione Porta Canavese – Monferrato discussa in un convegno ad Ivrea”.
“Così in punto specifico fusione di Comuni piccoli, si discute e si sta discutendo nel Chivassese, per creare un Comune di 100.000 abitanti. Si scrive: “Proposta per trasformare l’area omogenea del Chivassese in un unico Comune, per avere una amministrazione meno costosa, più efficiente, più rappresentativa, in grado di dare un futuro al territorio”. Ed altre motivazioni poi ci sono”.
“E noi, e del nostro territorio, sempre più stretto fra le Comunità Alessandrina, Astigiana, Vercellese, che ne facciamo? Finora mi pare stiamo solo assistendo alla sua lenta inesorabile disgregazione con un declino in particolare della città di Casale Monferrato – la vera ed unica Capitale del Monferrato – che non ha eguali in nessuna città d’Italia”.
“Se prendiamo, ad esempio la guida telefonica della prov. di Alessandria del 2014, leggiamo sulla copertina “Alessandria e provincia”. Se prendiamo la guida telefonica del 2016 leggiamo “Territorio di Alessandria”. C’è bisogno, in generale, di qualche spiegazione per contrastare argomentazioni superficiali e mentalmente anguste di molti… Soloni che pontificano di qua e di là? Già ci sono serie avvisaglie di influssi astigiani e vercellesi sul nostro territorio. D’altra parte la Storia è maestra di vita, si dice, ma, occorre aggiungere, solo per chi la vuol capire!”
“Dunque fusioni e/o incorporazioni centrate però sulla Comunita maggiore e cioè su Casale Monferrato. La nostra Città che negli ultimi 15 anni – un nulla di tempo – poteva davvero avere la Corte d’Appello, poteva davvero essere Co-Provincia con Vercelli mentre nel contempo, non lottando o lottando malamente, ha perso la sua Asl 21, ha perso l’Università, ha perso il Tribunale, ha visto la soppressione (speriamo momentanea, ma la cosa dura da tempo purtroppo) di essenziali linee ferroviarie, è pacificamente purtroppo in un declino pauroso”.
“L’ultima possibilità di un serio rilancio o anche solo di uno stop al detto declino può essere rappresentato dalle fusioni con dei Comuni in modo di aumentarne il peso contrattuale specie con le altre maggiori Comunità in generale ed in particolare con le tre che ci…assediano ormai da vicino e cioè Alessandria (da sempre purtroppo), Asti e Vercelli. Insediamenti di Istituzioni, mantenimento di Servizi di rilievo, ecc..ecc., si possono avere solo in una Comunità di certo peso, altrimenti la dispersione e l’allontanamento di essi altrove sarà un fatto del tutto consequenziale: basti leggere appunto cosa abbiamo perso. E quello che non abbiano ottenuto e quello che abbiamo perso, non lo ha non ottenuto e perso solo Casale Monferrato, ma l’insieme dei Comuni che hanno costituito e tuttora in parte costituisce il purtroppo sempre più debole nostro Territorio Monferrino. E che dire poi di molti altri Comuni anche notevoli gravitanti su Casale e posti nella confinante Lombardia che trovano sempre meno rispondenze ed interessi verso la nostra Città?”
“Oppure, l’altra possibile speranza di alternativa al declino continuo ed inevitabile, potrebbe essere quello di non piangerci più addosso – basta lamentazioni ipocrite – ed invece, di pensare, magari, a creare del nostro territorio un bel Parco Naturale del Monferrato fra l’altro con piante e con animali di ogni specie e con un grande centro di attrazione su di esso e dunque su Casale Monferrato. Abbiamo il Po, il re dei fumi che passa da noi, colline splendide, pianure anche, e via… una bella cittadina, ricca – e come – di storia e di cimeli, dal “ Passato” strepitoso che non si è voluto o non si è stati capaci, o tutte e due le cose, non si dice di valorizzare come dovuto, ma neppure semplicemente di difendere. Parco Naturale? Una battuta o una cosa seria? Di per sé appare una battuta, ma data la prospettiva, potrebbe essere una cosa seria in alternativa alla caduta ininterrotta”.
“Ho detto “speranza di alternativa…” perché sul come stanno andando ormai le cose da anni, la nostra Città sembra purtroppo sempre più diretta a diventare un grosso Borgo, privo di Istituzioni e Servizi di rilievo. Ci resta l’Ospedale Santo Spirito, ultimo prestigioso gioiello, ma con nubi minaccianti ridimensionamenti che già si sono profilate all’orizzonte”.

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