venerdì 24 novembre 2017

UNA POSSIBILITA' DI SVILUPPO PER CASALE

Fusione nucleare. Sarebbe un suicidio rinunciare “a priori”

 
Apprendo con un certo interesse dall’edizione del Monferrato del 17 novembre che è ripreso il dibattito sul progetto DTT, in cui Casale Monferrato è candidata con altre città ad ospitare le sperimentazioni per la fusione nucleare.
Noto che tale iniziativa sta riscuotendo i favori di forze politiche (PD) e di molti parlamentari che sono favorevoli alla candidatura della nostra città. Personalmente condivido pienamente le tesi di fondo dell’articolo dell’Associazione Nuove Frontiere per la Difesa e il Rilancio di Casale e del Monferrato, che in ultima analisi ritiene che ci si debba battere per portare in
porto tale iniziativa, purché sia salvaguardata la sicurezza e la salute dei cittadini. Da articoli precedenti, sembra che tali aspetti sulla sicurezza siano garantiti, in quanto non si tratterebbe di impiantare una centrale nucleare, ne
di lavorare, maneggiare e stoccare materiale radioattivo. Indubbiamente, come già alcuni hanno già fatto rilevare in precedenza, sarebbe opportuno organizzare, preliminarmente, un dibattito/convegno per spiegare ai cittadini,
anche sotto gli aspetti più tecnici, l’iniziativa.
Credo che su progetti di questa ampia portata, il rispetto del principio democratico debba prevedere il diritto al cittadino di una rigorosa informazione.
Spesso in questo paese, in passato, si è informato poco e si sono prese decisioni sulla base dell’emotività, senza dati alla mano.
Questo progetto avrebbe, come diretta conseguenza per la città che sarà in grado di ospitarlo ,una ricaduta di un numero rilevante di posti di lavoro (si parla di 1000/1500, nel medio periodo), oltre a fungere da effetto moltiplicatore,
in grado di generare indotto economico tale da rilanciare l’economia cittadina e dei paesi del Monferrato Casalese, con nuove iniziative industriali, artigianali , commerciali ed anche culturali, in quanto si dovrà collaborare con moltissimi altri paesi del mondo che sono coinvolti in questo progetto, il che vuol dire
intrattenere rapporti commerciali ,economici ,culturali con mezzo mondo; arriveranno folte delegazioni da molti paesi esteri.
Tale evento potrà favorire la ripresa del mercato immobiliare (nella città di Rho, prima dell’insediamento del sito della fiera di Milano, gli immobili venivano “svenduti”, dopo l’insediamento della Fiera i valori sono più che raddoppiati e tale circostanza potrebbe avverarsi per la nostra comunità con il progetto DTT – fusione nucleare).
Sarebbe un suicidio rinunciare “a priori”, però di errori in passato ne abbiamo già commessi.
Abbiamo l’opportunità di ritornare alla grande nel settore metalmeccanico,
riveduto e corretto come new economy: settore metalmeccanico che è stato
un fattore di sviluppo per la nostra comunità fino agli anni ‘80, per poi progressivamente ridursi a poca cosa.
Recentemente, per colmare questo vuoto industriale, si sta puntando molto sul rilancio del turismo; ottima scelta, qualcosa già si inizia ad intravedere, ma occorrerà del tempo prima di avere risultati apprezzabili; comunque bisogna continuare e insistere sulla leva turistica; sviluppo turistico vuol dire anche: sviluppo delle attività enogastronomiche, sviluppo delle attività alberghiere, sviluppo del commercio al dettaglio, ecc.
Casale però non è l’unica candidata, ad ospitare la sperimentazione, ce ne sono altre, tra cui una temibile candidatura è stata avanzata nella regione Emilia Romagna, un sito emiliano che ha già avuto l’appoggio e finanziamenti da parte della regione stessa e di altre (e sappiamo che trattasi di una regione“forte”).
Casale Monferrato con il suo territorio circostante, ha una storia gloriosa, è stata, qualche secolo fa, la vera capitale del Marchesato Paleologo del Monferrato per circa un secolo, prima che i Gonzaga spostassero a Mantova la capitale del Granducato di Mantova e del Monferrato.
Forse questa nuova iniziativa progettuale può contribuire al rilancio della nostra comunità portando benessere generalizzato, si potrà
parlare di un nuovo e moderno “rinascimento” della nostra comunità?
Anche queste però sono scelte che la comunità deve condividere e deve fare proprie.
A meno di pensare ad altre ipotesi e stili di vita.
Proprio pochi giorni fa, su un quotidiano della sanità che ricevo giornalmente, leggevo di una popolazione che si ritiene la più anacronistica del pianeta: gli “Amish”.
Trattasi di una piccola comunità contadina dello stato dell’Indiana
(USA) che sembra uscita da una macchina del tempo ferma a qualche secolo fa, con il loro rifiuto sistematico di tutto ciò che rappresenta il progresso, con i loro abiti dimessi, i loro cavalli e i calessi, con l’uso delle lampade a petrolio in luogo dell’elettricità, con la loro stanzialità (si muovono poco e si sposano solo tra di loro), ecc. in compenso, da recenti studi, si ritiene che
vivano più a lungo.
Anche questo può essere un modello di “decrescita felice”.
È una questione di scelte.
E’ ora che la comunità casalese e il
territorio del Monferrato circostante, come si suol dire si “diano una mossa” e prendano in mano le redini per progettare il proprio futuro.
 
Alberto Riccio
Presidente Comitato Casale Capitale del Monferrato

Nessun commento:

DIGA AD ACQUA FLUENTE

C.AL.CA. Comitato Alluvionati del Casalese   02 agosto   2018 Casale Monferrato (AL)   Oggetto : Osservazioni e comment...