giovedì 4 novembre 2010

Nuove Frontiere sui rifiuti: 'Perché non si applica lo stesso sistema in uso nei paesi?'



Fonte: Casale News http://www.casalenews.it

Lungo e articolato intervento della lista civica nel dibattito politico su differenziata, porta a porta, tarsu e tia

4 Novembre 2010 – CASALE – Il dibattito politico su rifiuti, raccolta differenziata, porta a porta, tarsu e tia, prosegue senza sosta. Pubblichiamo il lungo intervento della lista civica Nuove Frontiere, firmato dal componente del consiglio direttivo Massimo De Bernardi, in cui si ribadisce la contrarietà al porta a porta pur comprendendo l’esigenza di differenziare e ci si chiede come mai a Casale non si applichi lo stesso sistema di raccolta in funzione nei paesi e in alcune frazioni.

“Crediamo sia utile ricordare ancora una volta – scrive De Bernardi – che la raccolta differenziata (da non confondere con il metodo di raccolta “porta a porta”!) sia necessaria ed utile, detto questo vogliamo ribadire che ogni cittadino, ogni famiglia, ogni azienda deve differenziare bene i rifiuti a casa propria e non ha nessuna importanza se poi si conferiscono i rifiuti nel cassonetto stradale, nel cassonetto del “porta a porta” o nelle isole ecologiche semi o interrate!”.

“Non si comprende ad esempio – prosegue De Bernardi – perché il “porta a porta” debba essere considerato da alcuni “ di sinistra” o le isole ecologiche interrate debbano essere considerate “di destra” tutto ciò è una aberrazione (l’ennesima!) della contrapposizione ideologica tra i due schieramenti politici, tutto ciò avviene anche sulla gestione dei rifiuti, sarebbe opportuno liberarci da pregiudizi e false ideologie ed analizzare questo ed altri problemi solo da un punto di vista tecnico dell’efficienza, efficacia, economicità e trasparenza così come richiesto dalle normative in materia sia nazionali che europee”.

“Resta da capire perché in Italia non esista una unica normativa nazionale sulle metodologie di raccolta rifiuti, basta analizzare quanto avviene nella provincia di Alessandria per vedere che a Valenza, Novi, Tortona, Casale, nella stessa Alessandria il metodo di raccolta cambia e quando cambia il “colore” del partito che governa una città a volte cambia anche il metodo di raccolta rifiuti”.

“Possiamo dire che il metodo “porta a porta” è efficiente, efficace e soprattutto economico? Certamente a Casale Monferrato tutto ciò non è avvenuto e le ultime “sorprese” con un aumento dei costi dal 2006 della raccolta rifiuti di circa il 40% lo confermano,resta da capire perché in altre realtà i costi alle utenze sono diminuiti e a Casale invece negli ultimi anni sono aumentati in modo esponenziale, il “porta a porta” è stato un metodo imposto dalla passata amministrazione, non c’è stata condivisione con la popolazione e ancora oggi restano problematiche aperte di igienicità quali il mancato lavaggio dei contenitori, probabilmente si è dato ascolto a qualche fuorviante progetto di consulenti tecnici e soprattutto dal punto di vista economico i risultati sono stati in grande parte disattesi se si pensa che nel 2006 si era previsto di ottenere circa 600mila euro di utili dalla vendita dei prodotti della raccolta differenziata ed il dato 2009 invece conferma che gli importi relativi al Comune di Casale per la vendita di carta/cartone, vetro, plastica, ferro e alluminio, batterie al piombo ecc. sono stati di 244mila circa a cui devono essere sottratti 205mila euro quale spesa di smaltimento per l’organico…..restano solo 39mila euro a fronte di una spesa di costo complessivo di raccolta e gestione rifiuti prevista nel 2010 di 6.890mila euro!”.

“Che fare allora ? La situazione del centro storico è sotto gli occhi di tutti ed è evidente oggi (come lo era per molti già 4 anni fa!) che in questa zona non si può tecnicamente effettuare il “porta a porta”, per chi ha poca memoria occorre ricordare che nonostante le promesse fatte a suo tempo dal sindaco Mascarino e dal presidente CCR Spinoglio di introdurre il porta a porta spinto anche nel centro storico di Casale tale ipotesi veniva di fatto stoppata dall’assessore provinciale all’Ambiente Sandalo il quale dichiarava testualmente sui giornali ai primi di giugno 2008: “Via i cassonetti dai centri storici!”.

“Strano che oggi ci si dimentichi di questi fatti e da parte di qualche partito di centrosinistra ci si chieda perché non si fa il porta a porta anche in centro o che senso hanno le isole ecologiche interrate quando già allora si pensava alla loro introduzione nei centri storici”.


“Riteniamo comunque che oggi occorra fare una pausa di riflessione e che la nuova amministrazione di centrodestra debba analizzare bene i pro e i contro di una nuova rivoluzione o cambiamento totale sulla gestione dei rifiuti, i previsti e radicali progetti comportano nuovi investimenti per altri 4 milioni di euro e tali costi ricadranno nei prossimi anni sempre sulle spalle degli utenti casalesi (cittadini, commercianti, attività produttive ecc. )”.

“Non si comprende perché sin dall’inizio non si sia preso in esame anche per la città di Casale Monferrato il metodo integrato di raccolta rifiuti più economico e meno invasivo delle proprietà private, il metodo attualmente in vigore in tutti i paesi del comprensorio gestito dal CCR (oltre 40mila abitanti!) e nelle frazioni di Casale (Popolo, Terranova, San Germano …) e cioè la raccolta stradale per carta, plastica e vetro e raccolta domiciliare per organico ed indifferenziato, tale metodo tra l’altro secondo i dati diffusi negli scorsi anni dava risultati in percentuale di raccolta differenziata migliori di quelli ottenuti a Casale”.

“Nei prossimi anni resta anche da risolvere il problema della tariffazione puntuale, tutto ciò dovrà avvenire nel passaggio definitivo da TARSU a TIA (tariffa di igiene ambientale), con l’attuale metodo porta a porta e con i cassonetti condominiali tutto ciò non potrà avvenire (e lo si sapeva fin dal 2006!), è necessario introdurre metodi di misurazione puntuale ad utenza a svuotamento o a peso del conferimento del rifiuto indifferenziato (quest’ultima soluzione pare tecnicamente più costosa e complicata da ottenersi), anche in questo caso senza la dovuta informazione e formazione alla popolazione è prevedibile una certa e significativa “migrazione” dei rifiuti con il rischio di un aumento incivile delle discariche selvagge”.

“La TIA comunque comporterà ulteriori aumenti di costi, inutile negarlo o creare false aspettative. La nostra Associazione vista la delicatezza e importanza delle tematiche ambientali che interessano tutta la popolazione chiede alla attuale amministrazione e al sindaco Demezzi di aprire un confronto anche tramite assemblee pubbliche ed informare in maniera puntuale e trasparente tutta la cittadinanza sui nuovi progetti e costi di gestione attesi per la raccolta rifiuti prevista per i prossimi anni, tutto ciò sino ad ora non è avvenuto, l’aumento spropositato della Tarsu per alcune famiglie e categorie con costi più che raddoppiati crea inevitabili malumori ,vibrate proteste da parte degli utenti , queste proteste dei semplici cittadini, dei ristoratori e pizzaioli ad esempio sono giustificabili e condivisibili anche da parte nostra, continuando su questa strada senza il necessario confronto coi cittadini la nuova amministrazione corre il rischio di commettere gli stessi errori avvenuti in passato!".

"Comunicazione, confronto e trasparenza questo è quello che chiede la nostra Associazione e la stragrande maggioranza dei cittadini casalesi”.

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