E’ la nuova frontiera della partecipazione.
Senza andare ai partiti o ai politici o alle personalità (a
partire dal Presidente degli Stati Uniti o dal Papa) che su internet,
facebook, twitter comunicano con la gente, è ormai diffuso
anche fra le persone comuni utilizzare gli strumenti che la tecnologia mette a
disposizione per far saper il proprio pensiero,
il proprio sentire, o semplicemente il proprio parere su questioni
specifiche.
Una esigenza che dovrebbe essere ancor più sentita da chi
vuole assumere la veste di interlocutore pubblico, persona cioè che propone
all’attenzione della cittadinanza argomenti non strettamente personali ma che
interessano tante persone.
Comunicare confrontarsi, proporre, criticare, condividere,
aggiornare, correggere, integrare, riproporre sono azioni tipiche di chi
comunica, di chi vuole trovare soluzioni condivise, di chi sa di non avere la
verità in tasca ma che ritiene che migliori analisi, idee, soluzioni ai
problemi quotidiani sono la sintesi di tante esperienze, di tanti “saperi”, di
tante conoscenze messe in comune, o in rete come si dice oggi, sviluppate e raffinate nel tempo.
Ma tutte queste conoscenze non basta raccontarle, occorre
tradurle in qualcosa di più concreto che le cristallizzi in scritti che
verranno integrati corretti migliorati sino a tradursi in atti e fatti concreti
in decisioni, in scelte che, chi di competenza assume, o dovrebbe assumere,
condividendole e facendole proprie.
Ecco spiegato il perché di questa pubblicazione, su di essa
troverete, idee, proposte, discussioni, iniziative a cui contribuire o
partecipare personalmente e
direttamente, come cittadini attivi che non si accontentano solo di criticare
o, acriticamente, accettare tutte le decisioni che li riguardano.
Siamo fuori dal tempo?
a nessuno interessa nulla di ciò che
gli capiterà? Men che meno ai giovani dediti all’uso e all’abuso di
smartphone? noi pensiamo che così non sia, crediamo che sia un dovere
partecipare, che sia utile, conveniente, interessante, piacevole, intelligente,
capire ad esempio perché si riesce a
costruire una stazione spaziale orbitante ma non si riesce a risolvere il
problema delle polveri sottili, capire perché mai nella storia è stata prodotta
tanta ricchezza, ma tanti giovani e meno
giovani non trovano un lavoro e c’è, al contrario, tanta indigenza,
gente che fugge dalla povertà e dalla guerra, perché Casale è in declino da
anni ed altre cittadine analoghe sono, nonostante tutto, in crescita, perché,
perché, perché.
Se qualcuno crede che le deleghe in bianco a chicchessia
sono in grado di garantirgli un futuro tranquillo, decisioni imparziali,
politiche pubbliche giuste, se qualcuno crede che barattare consenso per favori sia la strada giusta, continui
pure così, noi crediamo importante una costante, puntuale, ricorrente ricerca
della conoscenza, crediamo che cambiare si può, e spesso è necessario, crediamo
di aver qualche idea buona in testa e vogliamo farla conoscere e su di essa ci
confronteremo e cercheremo di dargli le gambe per farsi strada anche se siamo
ben coscienti di muoverci nella jungla della burocrazia, dei ciarlatani, di coloro
che a tutto sono interessati tranne che al bene comune che è di tutti, ossia
(per costoro), di nessuno.
Quindi cari Casalesi, cari Monferrini ora lo sapete, ci sono
persone libere, indipendenti che vogliono metterci il becco, vogliono cambiare
quello che non va, c’è un giornalino, un
sito internet e tanto altro ancora arriverà. Deve n’andi, meno piagnistei, meno lamentele, meno vittimismo e
pessimismo e più partecipazione. Non è facile anzi a sarà dura, ma le cose
facili, le lasciamo fare ad altri, noi vogliamo fare solo cose difficili, ci
proviamo: è la condizione necessaria, anche se non sufficiente, per riuscirci.