domenica 26 gennaio 2014
DA ALESSANDRIA NEWS
CASALE MONFERRATO - Non molla la presa il consigliere di Nuove Frontiere Massimo De Bernardi. Lunedì scorso, nella prima seduta di questa settimana del consiglio comunale, in apertura dei dibattito per l'approvazione della variante strutturale 2 del Piano regolatore (poi passata con la sola astesione della lista civica), l'esponente di Nuove Frontiere, in apertura di dibattito, presentava una proposta di integrazione alla delibera. Poi, sulla base di un accordo tra i gruppi consiliari, il sindaco Giorgio Demezzi e l'assessore all'urbanistica Giampiero Farotto, questa veniva trasformata in un ordine del giorno. Nella seduta di mercoledì, dopo l'illustrazione di De Bernardi, Farotto lo invitava a trasformarlo in interrogazione alla quale avrebbe dato una adeguata risposta. Nel suo documento De Bernardi chiede all'amministrazione comunale perché, dopo una segnalazione fatta da Nuove Frontiere nel maggio 2013 l'amministrazione e i tecnici comunali non hanno preso i necessari contatti con l'Autorità di Bacino Fiume Po per verificare l'effettiva pericolosità delle zona allivvionate nel 2000 rispetto alle ultime disposizioni e valutazioni della messa in sicurezza, se l'amministrazione intenda rendersi immediatamente disponibile a verificare le "Mappe della pericolosità e completati i Piani di gestione del rischio alluvioni", per quale motivo non viene informata la popolazione interessata sulle progettazionie sulle importanti decisioni previste dall'amministrazione sulla viabilità del quartiere Oltreponte.
giovedì 16 gennaio 2014
IL MONDO ALL’INCONTRARIO
Leggo oggi
sulla Vitacasalese la notizia dell’incontro Regione e Comune per risolvere il
problema del servizio di trasporto dei pendolari e degli studenti.
Ho trovato
che il mondo sta girando all’incontrario, infatti non sono più le istituzioni
al servizio dei cittadini bensì i cittadini al servizio delle istituzioni.
Mi viene in
mente questo esempio.
Un padre di
famiglia lamenta di avere un reddito ridotto e alle lamentele dei figli che
hanno fame risponde che devono adeguarsi ed è colpa loro se sentono i grampi
allo stomaco, mentre lui se la spassa al bar, va in palestra e pensa alla
settimana bianca.
Se i 60
consiglieri regionali si accontentassero di 3.000 € al mese se ne ricaverebbero
600.000 e quindi 7.800.000 all’anno con
cui si potrebbero finanziare alcuni servizi indispensabili.
Certo è
chiedere troppo, perché come abbiamo saputo lo stipendio non basta ed è
necessario farsi rimborsare anche le spese “personali” per tirare a campare.
Se in una
azienda un dirigente risulta incompetente, oppure non svolge il suo lavoro in
modo efficiente, viene mandato a casa.
Nelle
istituzioni pubbliche sembra che si faccia a gara d’incompetenza e di
inefficienza e viene premiato chi svolge al peggio il proprio lavoro.
Non solo, ma
si chiede al cittadino di adeguarsi e non fare richieste inopportune perché
mancano i soldi e quei pochi che sono in cassa servono per il mantenimento
delle strutture parassite.
Non mi
stupirei se qualche politico desse la colpa della disoccupazione dei giovani alle
famiglie, perché hanno generato troppi figli e con immane fatica li hanno fatti
studiare, creando così una generazione colta senza lavoro o al più con un
lavoro precario.
Sarebbe ora
di smetterla con i dibattiti, le tavole rotonde e il mettere sul tappeto non so
cosa, ma pretendere che il mondo si metta una volta per tutte a girare per il
verso giusto, ponendo veramente al primo piano il lavoro per molti, bloccare le
speculazioni finanziarie, eliminando tutti quei prodotti deleteri come i
derivati, swap ecc., per giungere ad uno sviluppo sano e duraturo
dell’economia.
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