Leggo oggi
sulla Vitacasalese la notizia dell’incontro Regione e Comune per risolvere il
problema del servizio di trasporto dei pendolari e degli studenti.
Ho trovato
che il mondo sta girando all’incontrario, infatti non sono più le istituzioni
al servizio dei cittadini bensì i cittadini al servizio delle istituzioni.
Mi viene in
mente questo esempio.
Un padre di
famiglia lamenta di avere un reddito ridotto e alle lamentele dei figli che
hanno fame risponde che devono adeguarsi ed è colpa loro se sentono i grampi
allo stomaco, mentre lui se la spassa al bar, va in palestra e pensa alla
settimana bianca.
Se i 60
consiglieri regionali si accontentassero di 3.000 € al mese se ne ricaverebbero
600.000 e quindi 7.800.000 all’anno con
cui si potrebbero finanziare alcuni servizi indispensabili.
Certo è
chiedere troppo, perché come abbiamo saputo lo stipendio non basta ed è
necessario farsi rimborsare anche le spese “personali” per tirare a campare.
Se in una
azienda un dirigente risulta incompetente, oppure non svolge il suo lavoro in
modo efficiente, viene mandato a casa.
Nelle
istituzioni pubbliche sembra che si faccia a gara d’incompetenza e di
inefficienza e viene premiato chi svolge al peggio il proprio lavoro.
Non solo, ma
si chiede al cittadino di adeguarsi e non fare richieste inopportune perché
mancano i soldi e quei pochi che sono in cassa servono per il mantenimento
delle strutture parassite.
Non mi
stupirei se qualche politico desse la colpa della disoccupazione dei giovani alle
famiglie, perché hanno generato troppi figli e con immane fatica li hanno fatti
studiare, creando così una generazione colta senza lavoro o al più con un
lavoro precario.
Sarebbe ora
di smetterla con i dibattiti, le tavole rotonde e il mettere sul tappeto non so
cosa, ma pretendere che il mondo si metta una volta per tutte a girare per il
verso giusto, ponendo veramente al primo piano il lavoro per molti, bloccare le
speculazioni finanziarie, eliminando tutti quei prodotti deleteri come i
derivati, swap ecc., per giungere ad uno sviluppo sano e duraturo
dell’economia.
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