giovedì 3 aprile 2008

La Presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso ha indicato nella città di Casale Monferrato la sede dell’ASL provinciale unica

La Presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso ha indicato nella città di Casale Monferrato la sede dell’ASL provinciale unica
“Tanto tuonò che piovve!”. E’ arrivata la notizia che la Presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso ha indicato nella città di Casale Monferrato la sede dell’ASL provinciale unica.
Casale Monferrato, 29/06/2007
Orbene se tali scelte hanno una certa logica e devono essere motivate su determinati requisiti e parametri i più possibili oggettivi, bisogna affermare che nella fattispecie lo possono essere.
Infatti, nell’ambito della provincia di Alessandria, la struttura sanitaria più importante come numero di risorse umane e tecnologiche utilizzate é senza dubbio l’ospedale Santo Spirito di Casale Monferrato (tralasciando ovviamente l’Ospedale civile SS.Antonio e Biagio con di Alessandria che é Azienda Ospedaliera e quindi azienda autonoma dal resto dei presidi ospedalieri della provincia di Alessandria) e quindi questo aspetto ha maggior rilievo sotto il profilo sanitario rispetto alla semplice circostanza che Alessandria é il capoluogo di provincia.
Pertanto l’indicazione di Casale é pertinente e coerente, semmai ci si può lamentare come tale indicazione sia pervenuta solo ora.
Con tale scelta il ruolo della città di Casale ne uscirebbe rafforzato, potrebbe essere un primo segnale importante di arresto del declino della nostra città e la base di partenza per un suo rilancio graduale.
Aspetto decisivo e fondamentale della scelta della sede della ASL Provinciale a Casale é il mantenimento dell’unità del territorio, con ciò si eviterebbe la disgregazione del territorio del Monferrato Casalese, in cui recentemente si notava qualche piccola crepa.
Come già ben e lucidamente evidenziato anche da codesto giornale,il rafforzamento del ruolo della città di Casale avrebbe ricadute positive su altri fronti, in primis la difesa del tribunale e successivamente il rilancio dell’ipotesi della Corte di Appello..
In tale contesto si potrebbero riprogettare varie iniziative turistiche, storico-culturali, ecc., tese a rendere coeso il territorio, nonché politiche di difesa ambientale.
La situazione che si sta venendo a creare é emblematica nel dimostrare che quando ci si batte decisamente, con l’apporto anche della società civile, determinati risultati si può sperare di ottenere.
L’associazione Nuove Frontiere si ritiene complessivamente soddisfatta di aver sensibilizzato i cittadini casalesi e monferrini, su questo aspetto, e fatto da pungolo e da stimolo alle forze politiche.
Peraltro le perplessità sulle difficoltà di gestione di una unica azienda sanitaria provinciale, che anche questa associazione aveva sollevato, permangono tutte.
Difficoltà legate alla gestione di ben sei ospedali (Casale Monferrato, Valenza, Tortona, Novi Ligure, Ovada ed Acqui), con un organico di personale di circa 4.000 dipendenti, con una popolazione di circa 430.000 assistiti ed un’affollatissima assemblea di sindaci (circa 190 comuni).
D’altronde, sull’ipotesi della sede ASL a Casale, si stanno già levando le proteste alessandrine e di alcune rappresentanze delle zone a sud di Alessandria, zone molto legate e gravitanti prevalentemente su Alessandria e che hanno pochi contatti con la nostra area del Monferrato casalese(...).
Solo per essere chiari, un residente a Novi Ligure ben difficilmente si sposterebbe a Casale per cure ed assistenza sanitaria e lo stesso capiterebbe ad un casalese che non si sposterebbe di buon grado a Novi Ligure.
In definitiva, la soluzione di due aziende sanitarie locali nella provincia di Alessandria potrebbe risultare ancora la preferibile, con il vincolo ineludibile che una azienda abbia la sede a Casale, perchè se ciò non fosse e Casale venisse “scippata”, all’ultimo momento, della sede dell’azienda sanitaria, allora si creerebbero inevitabilmente possibili altri scenari di riposizionamento geografico e riaggregazioni territoriali.
Pertanto l’Associazione Nuove Frontiere invita tutti, dalle forze politiche, ai sindaci quali rappresentanti delle comunità locali, ai singoli cittadini, a vigilare e mobilitarsi fino alla fine, con decisione e senza tentennamenti, ne va del futuro di Casale e del Monferrato.
Casale Monferrato, 29/06/2007
Associazione Nuove Frontiere per la difesa ed il rilancio di Casale e del Monferrato

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