Basta offese a Casale Monferrato'
Nuova polemica per l'Asl unica, partita da Alessandria. E la lista civica Nuove Frontiere insorge
Fonte: http://www.casalenews.it/index - ndr: leggete anche i commenti all'articolo che trovere alla pagina:
http://www.casalenews.it/notizia/politica/2010/05/14/basta-offese-a-casale-monferrato/nuove%20frontiere/9001bf9a22b84316b41e180ae5174bfc&list_commenti=1#comments-list
ndr: gli stessi articoli sono stati pubblicati sui media di Alessandria: Radio Gold e Tuononews
14 Maggio 2010 – CASALE – La questione Asl continua ad infiammare la storica rivalità fra Casale e Alessandria. La vicenda è nota. La Regione Piemonte riforma la sanità e decide l’istituzione di un’Asl unica in provincia di Alessandria, ma con sede legale a Casale. Una scelta che non piace a nessuno. Gli alessandrini si sentono espropriati, i casalesi presi in giro in quanto è opinione comune che la sede legale sia solo un contentino, una ‘targa su una porta’, mentre le decisioni vengono prese altrove. La premessa è necessaria per chiarire l’ultima polemica. Il capogruppo del Popolo della Libertà, Fabrizio Priano, con una lettera che sui giornali di Alessandria ha avuto molto rilievo (mentre nel Casalese è passata pressoché inosservata) ha chiesto che a Casale venga tolta pure la sede legale, fermo restando il principio dell’Asl unica. La prima (e, al momento, unica) risposta a questo ennesimo attacco a Casale viene dalla lista civica Nuove Frontiere: “Non contentini, ma dignità e rispetto per una città che non è terreno di conquista”. E, con questa lettera che pubblichiamo integralmente, Nuove Frontiere chiede all’amministrazione guidata da Giorgio Demezzi di ottenere spiegazioni dal sindaco alessandrino Piercarlo Fabbio.
“Desideriamo ringraziare Fabrizio Priano – è l’inizio della lettera – per aver chiarito sui giornali e in modo inequivocabile il suo pensiero “…sulle priorità e cose concrete da farsi dopo cinque anni di governo Torinocentrico del Piemonte”. Siamo stati colpiti dal suo modo di ragionare Alessandrinocentrico e di constatare che la sua priorità non sia quella di trovare nuove soluzioni per la crisi occupazionale e del commercio, per contrastare la diminuzione dei turisti, per cercare di risolvere i tanti problemi di sicurezza idrogeologica del comune di Alessandria e dell’intera provincia. La sua unica priorità, ci pare di capire invece, è quella che “ …come amministratore di Alessandria sia dai banchi dell’opposizione sia da quelli della maggioranza del consiglio comunale ho sempre combattuto contro la scelta di portare la sede dall’Asl provinciale a Casale, per questo mi permetto di portare all’attenzione del dibattito politico questa anomalia e chiedo che questo vulnus (?) nei confronti del capoluogo venga al più presto risolto con lo spostamento della sede dell’Asl ad Alessandria”. Priano inoltre dichiara “Non credo che la priorità sia quella di fare due Asl per dare ancora una volta un contentino (?) a Casale, ritengo che l’esperienza dell’Asl unica e provinciale sia positiva e da salvare anche alla luce dei risparmi (?) che in prospettiva si possono generare”.
“Il termine latino ‘vulnus’ significa in italiano volgare “ferita, offesa, lesione/violazione di un diritto” ma quanti ‘contentini’ ha avuto Casale Monferrato (noi abitiamo in questa città, non in ‘Casale’!) e invece quante offese o violazioni di diritto ha subito in questi ultimi anni? Il nome Monferrato che viene indebitamente e erroneamente sfruttato oggi per confondere le idee al turista e indirizzarlo verso la città di Alessandria non è un vulnus? La necessità, l’aspirazione di avere una propria identità territoriale, una propria Asl, un ospedale efficiente in cui vengano decisi autonomamente gli investimenti, gli ammodernamenti delle attrezzature, in cui ci siano tempi di attesa adeguati e siano eliminate le scomodità di trasferte di decine di chilometri per le persone anziane costrette a visite mediche in altri centri ospedalieri della provincia, o in strutture private convenzionate alessandrine, sono ‘contentini’ a cui non abbiamo diritto?”
“Perché Alba è riuscita, pur nelle stesse condizioni di Casale Monferrato, a mantenere la propria Asl, perché Cuneo non ha soffocato questa giusta aspirazione mentre ad Alessandria si ragiona in modo diverso? Il presidente Roberto Cota in visita alla nostra città la scorsa settimana ha dichiarato che gli accorpamenti delle Asl non hanno portato a dei risparmi, il numero dei dirigenti della Asl alessandrina è forse diminuito? Nell’ultimo anno si sono ottenuti nell’Asl Al notevoli risparmi economici?”
“I casalesi non vogliono il ‘contentino’ ma desiderano essere trattati con dignità e rispetto, il rispetto legittimo che si deve alla storia della seconda città della provincia di Alessandria, ad un distretto industriale, agricolo ed enogastronomico di rilevanza nazionale. Se si continua a pensare al Monferrato come ad un territorio di conquista o da sfruttamento è giusto che i monferrini e i casalesi rivolgano le loro attenzioni ad altre province vicine ben disposte a convivere con pari dignità e a condividere una crescita equa del territorio. In merito alla richiesta di spostamento della sede dell’Asl, visto il ruolo istituzionale di Priano, verrà inoltrato al consiglio comunale di Casale Monferrato una interrogazione che induca il governo della città di Casale Monferrato non solo ad esprimersi in merito ma ad avere chiarimenti ufficiali dal governo di Alessandria”.
Redazione On Line
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