Provocazione di Curti: 'Un parco naturale del Monferrato come antidoto al declino'
Intervento dell'esponente dell'associazione Nuove Frontiere
Proseguiamo nel dibattito sulla fusione
Casale Monferrato – Camagna, ospitando un nuovo intervento di Gian Carlo Curti
dellìAssociazione Nuove Frontiere per la Difesa ed il Rilancio di Casale e del
Monferrato: “Ho già espresso ultimamente – scrive – il mio favorevole pensiero
sulla vicenda 'Fusioni di Comuni'. Martedì della scorsa settimana si è discusso
sulla fusione e/o incorporazione del Comune di Camagna in quello di Casale
Monferrato. Il Consiglio Comunale di Casale, leggiamo, ha espresso parere
favorevole con una votazione della maggioranza: l’opposizione si è
astenuta”.
“La problematica in generale – prosegue
– è nota anche perché molti piccoli Comuni, si dice, dovrebbero scomparire; i
tempi cambiano per tante cose e molto velocemente anche sotto tale profilo”.
“Le motivazioni che spingono per dette
fusioni sono molteplici e chi vuole, leggendo, può documentarsi facilmente su
esse. Vi sono anche motivazioni contrarie: non siamo infatti di fronte a formule
matematiche per cui, ad esempio, 2+2 fa senza possibilità di contestazioni 4 e
solo 4. Ma il futuro come si prospetta, sembra veramente lasciare in minoranza
le difese di chi si voglia opporsi adducendo motivi nostalgici, motivi
affettivi, o anche motivi più ragionati. Avanti dunque, avanti”.
“Ottime le decisioni di Camagna e
Casale di unirsi fra di loro. Certo occorrerà per questa fusione e/o
incorporazione e per altre che si spera avvengano e presto, che i Politici
espressioni e reggitori delle Comunità siano all’altezza delle situazioni, che
si impegnino, che siano rispettosi delle dette Comunità, che facciano gli
interessi di esse: e per questo, occorreranno capacità, intraprendenza, buon
senso e… molto olio di gomito!”
“Poste le vicende “fusioni” sulla
bilancia, l’esito non dovrebbe poter essere che questo: questi…matrimoni, oggi,
si devono fare!”
“Se si clicca, ad esempio, sul Comune
di Chivasso, si legge quale fermento stia percorrendo l’intero territorio in
punto fusioni con i Comuni della zona e rapporti territoriali. Così leggiamo di
“...una stazione Porta Canavese – Monferrato discussa in un convegno ad
Ivrea”.
“Così in punto specifico fusione di
Comuni piccoli, si discute e si sta discutendo nel Chivassese, per creare un
Comune di 100.000 abitanti. Si scrive: “Proposta per trasformare l’area omogenea
del Chivassese in un unico Comune, per avere una amministrazione meno costosa,
più efficiente, più rappresentativa, in grado di dare un futuro al territorio”.
Ed altre motivazioni poi ci sono”.
“E noi, e del nostro territorio, sempre
più stretto fra le Comunità Alessandrina, Astigiana, Vercellese, che ne
facciamo? Finora mi pare stiamo solo assistendo alla sua lenta inesorabile
disgregazione con un declino in particolare della città di Casale Monferrato –
la vera ed unica Capitale del Monferrato – che non ha eguali in nessuna città
d’Italia”.
“Se prendiamo, ad esempio la guida
telefonica della prov. di Alessandria del 2014, leggiamo sulla copertina
“Alessandria e provincia”. Se prendiamo la guida telefonica del 2016 leggiamo
“Territorio di Alessandria”. C’è bisogno, in generale, di qualche spiegazione
per contrastare argomentazioni superficiali e mentalmente anguste di molti…
Soloni che pontificano di qua e di là? Già ci sono serie avvisaglie di influssi
astigiani e vercellesi sul nostro territorio. D’altra parte la Storia è maestra
di vita, si dice, ma, occorre aggiungere, solo per chi la vuol capire!”
“Dunque fusioni e/o incorporazioni
centrate però sulla Comunita maggiore e cioè su Casale Monferrato. La nostra
Città che negli ultimi 15 anni – un nulla di tempo – poteva davvero avere la
Corte d’Appello, poteva davvero essere Co-Provincia con Vercelli mentre nel
contempo, non lottando o lottando malamente, ha perso la sua Asl 21, ha perso
l’Università, ha perso il Tribunale, ha visto la soppressione (speriamo
momentanea, ma la cosa dura da tempo purtroppo) di essenziali linee ferroviarie,
è pacificamente purtroppo in un declino pauroso”.
“L’ultima possibilità di un serio
rilancio o anche solo di uno stop al detto declino può essere rappresentato
dalle fusioni con dei Comuni in modo di aumentarne il peso contrattuale specie
con le altre maggiori Comunità in generale ed in particolare con le tre che
ci…assediano ormai da vicino e cioè Alessandria (da sempre purtroppo), Asti e
Vercelli. Insediamenti di Istituzioni, mantenimento di Servizi di rilievo,
ecc..ecc., si possono avere solo in una Comunità di certo peso, altrimenti la
dispersione e l’allontanamento di essi altrove sarà un fatto del tutto
consequenziale: basti leggere appunto cosa abbiamo perso. E quello che non
abbiano ottenuto e quello che abbiamo perso, non lo ha non ottenuto e perso solo
Casale Monferrato, ma l’insieme dei Comuni che hanno costituito e tuttora in
parte costituisce il purtroppo sempre più debole nostro Territorio Monferrino. E
che dire poi di molti altri Comuni anche notevoli gravitanti su Casale e posti
nella confinante Lombardia che trovano sempre meno rispondenze ed interessi
verso la nostra Città?”
“Oppure, l’altra possibile speranza di
alternativa al declino continuo ed inevitabile, potrebbe essere quello di non
piangerci più addosso – basta lamentazioni ipocrite – ed invece, di pensare,
magari, a creare del nostro territorio un bel Parco Naturale del Monferrato fra
l’altro con piante e con animali di ogni specie e con un grande centro di
attrazione su di esso e dunque su Casale Monferrato. Abbiamo il Po, il re dei
fumi che passa da noi, colline splendide, pianure anche, e via… una bella
cittadina, ricca – e come – di storia e di cimeli, dal “ Passato” strepitoso che
non si è voluto o non si è stati capaci, o tutte e due le cose, non si dice di
valorizzare come dovuto, ma neppure semplicemente di difendere. Parco Naturale?
Una battuta o una cosa seria? Di per sé appare una battuta, ma data la
prospettiva, potrebbe essere una cosa seria in alternativa alla caduta
ininterrotta”.
“Ho detto “speranza di alternativa…”
perché sul come stanno andando ormai le cose da anni, la nostra Città sembra
purtroppo sempre più diretta a diventare un grosso Borgo, privo di Istituzioni e
Servizi di rilievo. Ci resta l’Ospedale Santo Spirito, ultimo prestigioso
gioiello, ma con nubi minaccianti ridimensionamenti che già si sono profilate
all’orizzonte”.
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