giovedì 7 dicembre 2017

Progetto ITER


Fusione nucleare, occhi puntati sul progetto ITER in Francia

Dopo ritardi e problemi di gestione dei costi finalmente inizia a prendere forma il reattore a fusione nucleare ITER, frutto di un progetto internazionale di cui fa parte anche l'Italia.







Il reattore a fusione nucleare ITER inizia a prendere forma. A Saint Paul Lez Durance, in Francia, colpisce la dimensione del cantiere polveroso fra le creste calcaree della Provenza, in cui gli operai dispongono ad anello immense lastre di cemento.



 

Vi avevamo parlato tempo fa del progetto ITER (International Thermonuclear Expermental Reactor) su cui stanno investendo diversi paesi del mondo alla ricerca di energia pulita, economica e sicura. Un progetto ambizioso a cui prende parte anche l'Italia, con l'azienda ASG Superconductors di Genova a cui è affidata la produzione di 10 dei 19 magneti che dovranno creare il campo di confinamento. Si tratta di un reattore di tipo tokamak, quasi come il Wendelstein 7-X stellarator che è da poco stato acceso in Germania.

Come l'impianto tedesco non è una centrale di produzione di energia elettrica. Allo stato attuale si tratta più che altro di un enorme, ed enormemente complesso e costoso, esperimento di Fisica. Se tutto andrà secondo i piani entrambi gli impianti saranno gli antesignani delle centrali elettriche del futuro - e fra l'altro daranno un grande contributo alla riduzione delle emissioni che provocano il surriscaldamento globale.
Se solo fra molti anni beneficeremo direttamente di questo investimento, al momento il loro ruolo è comunque ambizioso sul piano scientifico: testare la fusione nucleare, ossia la reazione atomica che avviene nel Sole (e in generale nelle stelle), e riuscire a controllarla per generare energia.
Per chiarezza, ITER non produrrà elettricità ma calore, che successivamente si può trasformare in energia elettrica - molto più semplice da trasportare e utilizzare. Semplificando al massimo, il metodo è quello che vi avevamo già spiegato in passato: la produzione di energia avviene per mezzo della fusione di atomi di deuterio e trizio, due isotopi dell'idrogeno, allo stato di plasma (un gas a temperature comprese fra 100 e 150 milioni di gradi) confinato in giganteschi magneti. 


Finora sono stati condotti esperimenti di fusione più piccoli che hanno funzionato. L'esperimento tedesco ha prodotto il primo plasma di idrogeno con un impulso di due megawatt di radiazioni a microonde, e riscaldato il gas di idrogeno fino a 80 milioni di gradi per un quarto di secondo. La tabella di marcia prevede poi l'incremento della potenza di riscaldamento a microonde del plasma fino a 20 megawatt, per un tempo massimo di 30 minuti. Solo a partire dal 2019 si faranno reazioni di fusione impiegando anche il deuterio.  



 

Per ottenere una produzione di energia tuttavia occorre produrre più energia di quanta l'impianto ne consumi, e nel caso dello stellerator tedesco i responsabili hanno già anticipato che le prime reazioni di fusione non saranno sufficienti a fornire più energia di quanta se ne consumerà.

Insomma il cammino da percorrere è lungo, ma la buona notizia è che il progetto di ITER ha progredito a singhiozzo per anni, fra problemi di progettazione e di gestione che hanno portato a lunghi ritardi e alla lievitazione dei costi. Ora sta finalmente decollando, sotto la guida del direttore generale Bernard Bigot, che si è preso carico di questa sfida più di due anni fa e che dopo una fase critica di avvio ha dichiarato al New York Times che i lavori procedono "a pieno ritmo e stanno accelerando".

 

Una volta terminata, la struttura avrà un diametro di circa 30 metri e un'altezza analoga, più grande del Wendelstein 7-X, che consiste in un dispositivo di forma toroidale con larghezza di 16 metri. La dimensione potrebbe fare la differenza, perché i fisici si aspettano che ITER benefici della sua ampiezza per produrre - una vola a regime - circa 10 volte più energia di quanta ne consuma.

Il "primo plasma" composto da idrogeno puro (senza deuterio, senza reazioni di fusione) dovrebbe essere generato da ITER fra otto anni, sempre che il progetto non subisca altri ritardi. La prima fusione con deuterio e trizio, che forse potrebbe essere protratta per sei o sette minuti, non avverrà prima del 2035.
 

mercoledì 29 novembre 2017

La CORSA incomincia









 


Comincia la corsa per ottenere il super laboratorio Dtt – Divertor Tokamak Test per la ricerca sulla fusione nucleare, per ospitare il quale si è candidata la città di Casale Monferrato. Venerdì sul sito internet dell'Enea (www.enea.it) è stato pubblicato l'avviso della selezione (lo riproduciamo in allegato): c'è tempo fino alle ore 12 del 31 gennaio 2018 per inviare le domande.

L'annuncio della selezione pubblica era stato anticipato dal presidente dell'Enea, Federico Testa, in un'audizione alla Commissione Attività Produttive della Camera lo scorso 17 ottobre sul progetto di fusione nucleare Iter, “per individuare l'area che può offrire le migliori opportunità di localizzazione, assicurando un percorso trasparente e partecipato di manifestazione di interesse da parte delle regioni che intendono candidarsi ad ospitare la Divertor Tokamak Test facility”.

Al momento oltre la candidatura di Casale Monferrato, c'è quella della Regione Emilia Romagna con il lago di Brasimone, nei pressi di Bologna e non è escluso, ora che l'avviso è pubblico, che se ne aggiungano altre.



(La piantina che rappresenta come sarà il laboratorio Dtt - Divertor Tokamak Test)
 

L'avviso pubblico (lo potete scaricare qui sotto alla fine dell'articolo) è interessante e permette di saperne di più su questa struttura di cui molto si discute ma poco si conosce. Ne consigliamo la lettura a tutti, intanto riportiamo i passi salienti.

La candidatura dovrà essere presentata esclusivamente da un ente territoriale – Regione o Provincia autonoma (la Regione Piemonte nel nostro caso, dunque) – che dovrà individuare un'area compresa fra i 4 e i 6 ettari, “adatta ad ospitare anche tutti quei servizi e quelle infrastrutture a sostegno dell'esperimento, dei ricercatori, delle imprese che saranno coinvolti nella costruzione ed esercizio”.


L'area dovrà obbligatoriamente essere messa a disposizione entro il 30 novembre 2018 e, se sarà messa a disposizione prima, questo porterà all'attribuzione di un punteggio maggiore nella graduatoria.



(I tempi di realizzazione dei vari edifici che compongono il laboratorio Dtt - Divertor Tokamak Test)



I tempi? La domanda dovrà essere inviata all'Enea entro le 12 del 31 gennaio 2018. La commissione si prenderà un mese e mezzo per esaminare le candidature, fino al 15 marzo. Dal 15 marzo in poi, dunque, l'annuncio su quale sarà il sito prescelto. Il sito dovrà essere obbligatoriamente consegnato entro il 30 novembre 2018 per cui, poco dopo tale data, inizieranno i lavori. Il bando prevede infine che il Dtt inizi a funzionare sette anni dopo l'inizio del progetto: se Casale Monferrato sarà scelta lo vedremo quindi in funzione all'inizio del 2025.

Per il Dtt sono previsti investimenti pubblici e privati per 500 milioni di euro e l'impiego di oltre 1.500 persone altamente specializzate con ricadute scientifiche, tecnologiche ed occupazionali, oltre al coinvolgimento di istituzioni di ricerca, università e imprese. Al progetto, che sarà realizzato in Italia, contribuirà EUROfusion, il consorzio europeo cui è affidata la gestione delle attività di ricerca sulla fusione nucleare, che ha previsto un  finanziamento da 60 milioni di euro. Ai fondi di EUROfusion si aggiungeranno altre risorse a livello nazionale, tra cui i 40 milioni di euro messi a disposizione dal Ministero dell'istruzione, con delibera Cipe del 3 agosto scorso, e gli altri 40 impegnati dal Ministero dello Sviluppo economico a partire dal 2019, per un contributo da erogare nei quattro anni successivi.  

 

venerdì 24 novembre 2017

UNA POSSIBILITA' DI SVILUPPO PER CASALE

Fusione nucleare. Sarebbe un suicidio rinunciare “a priori”

 
Apprendo con un certo interesse dall’edizione del Monferrato del 17 novembre che è ripreso il dibattito sul progetto DTT, in cui Casale Monferrato è candidata con altre città ad ospitare le sperimentazioni per la fusione nucleare.
Noto che tale iniziativa sta riscuotendo i favori di forze politiche (PD) e di molti parlamentari che sono favorevoli alla candidatura della nostra città. Personalmente condivido pienamente le tesi di fondo dell’articolo dell’Associazione Nuove Frontiere per la Difesa e il Rilancio di Casale e del Monferrato, che in ultima analisi ritiene che ci si debba battere per portare in
porto tale iniziativa, purché sia salvaguardata la sicurezza e la salute dei cittadini. Da articoli precedenti, sembra che tali aspetti sulla sicurezza siano garantiti, in quanto non si tratterebbe di impiantare una centrale nucleare, ne
di lavorare, maneggiare e stoccare materiale radioattivo. Indubbiamente, come già alcuni hanno già fatto rilevare in precedenza, sarebbe opportuno organizzare, preliminarmente, un dibattito/convegno per spiegare ai cittadini,
anche sotto gli aspetti più tecnici, l’iniziativa.
Credo che su progetti di questa ampia portata, il rispetto del principio democratico debba prevedere il diritto al cittadino di una rigorosa informazione.
Spesso in questo paese, in passato, si è informato poco e si sono prese decisioni sulla base dell’emotività, senza dati alla mano.
Questo progetto avrebbe, come diretta conseguenza per la città che sarà in grado di ospitarlo ,una ricaduta di un numero rilevante di posti di lavoro (si parla di 1000/1500, nel medio periodo), oltre a fungere da effetto moltiplicatore,
in grado di generare indotto economico tale da rilanciare l’economia cittadina e dei paesi del Monferrato Casalese, con nuove iniziative industriali, artigianali , commerciali ed anche culturali, in quanto si dovrà collaborare con moltissimi altri paesi del mondo che sono coinvolti in questo progetto, il che vuol dire
intrattenere rapporti commerciali ,economici ,culturali con mezzo mondo; arriveranno folte delegazioni da molti paesi esteri.
Tale evento potrà favorire la ripresa del mercato immobiliare (nella città di Rho, prima dell’insediamento del sito della fiera di Milano, gli immobili venivano “svenduti”, dopo l’insediamento della Fiera i valori sono più che raddoppiati e tale circostanza potrebbe avverarsi per la nostra comunità con il progetto DTT – fusione nucleare).
Sarebbe un suicidio rinunciare “a priori”, però di errori in passato ne abbiamo già commessi.
Abbiamo l’opportunità di ritornare alla grande nel settore metalmeccanico,
riveduto e corretto come new economy: settore metalmeccanico che è stato
un fattore di sviluppo per la nostra comunità fino agli anni ‘80, per poi progressivamente ridursi a poca cosa.
Recentemente, per colmare questo vuoto industriale, si sta puntando molto sul rilancio del turismo; ottima scelta, qualcosa già si inizia ad intravedere, ma occorrerà del tempo prima di avere risultati apprezzabili; comunque bisogna continuare e insistere sulla leva turistica; sviluppo turistico vuol dire anche: sviluppo delle attività enogastronomiche, sviluppo delle attività alberghiere, sviluppo del commercio al dettaglio, ecc.
Casale però non è l’unica candidata, ad ospitare la sperimentazione, ce ne sono altre, tra cui una temibile candidatura è stata avanzata nella regione Emilia Romagna, un sito emiliano che ha già avuto l’appoggio e finanziamenti da parte della regione stessa e di altre (e sappiamo che trattasi di una regione“forte”).
Casale Monferrato con il suo territorio circostante, ha una storia gloriosa, è stata, qualche secolo fa, la vera capitale del Marchesato Paleologo del Monferrato per circa un secolo, prima che i Gonzaga spostassero a Mantova la capitale del Granducato di Mantova e del Monferrato.
Forse questa nuova iniziativa progettuale può contribuire al rilancio della nostra comunità portando benessere generalizzato, si potrà
parlare di un nuovo e moderno “rinascimento” della nostra comunità?
Anche queste però sono scelte che la comunità deve condividere e deve fare proprie.
A meno di pensare ad altre ipotesi e stili di vita.
Proprio pochi giorni fa, su un quotidiano della sanità che ricevo giornalmente, leggevo di una popolazione che si ritiene la più anacronistica del pianeta: gli “Amish”.
Trattasi di una piccola comunità contadina dello stato dell’Indiana
(USA) che sembra uscita da una macchina del tempo ferma a qualche secolo fa, con il loro rifiuto sistematico di tutto ciò che rappresenta il progresso, con i loro abiti dimessi, i loro cavalli e i calessi, con l’uso delle lampade a petrolio in luogo dell’elettricità, con la loro stanzialità (si muovono poco e si sposano solo tra di loro), ecc. in compenso, da recenti studi, si ritiene che
vivano più a lungo.
Anche questo può essere un modello di “decrescita felice”.
È una questione di scelte.
E’ ora che la comunità casalese e il
territorio del Monferrato circostante, come si suol dire si “diano una mossa” e prendano in mano le redini per progettare il proprio futuro.
 
Alberto Riccio
Presidente Comitato Casale Capitale del Monferrato

sabato 18 novembre 2017

FUSIONE NUCLEARE



LETTERA AL MONFERRATO

Fusione Nucleare : Sì o No …Dove ?

Gentile Direttore,

Dopo le lettere dell’ex Sindaco di Trino ,non che compagno di tante battaglie ai tempi del Coordinamento dei Comitati  Alluvionati ,Giovanni  Ravasenga  e di Legambiente – Circolo Verdeblu di Casale vogliamo portare anche un ns.  contributo sul dibattito in merito al Progetto DTT – Fusione Nucleare. Dopo l’annuncio dato a metà dicembre 2016 dal Presidente della ns. Regione Chiamparino che indicava la città di Casale Monferrato e più precisamente il sito Ex Gaiero nel quartiere Oltreponte quale luogo candidato ad ospitare le sperimentazioni  per la Fusione Nucleare   come Associazione Nuove Frontiere abbiamo cercato sin da inizio anno  di organizzare insieme al giornale il Monferrato e con alcuni membri dell’Amministrazione Comunale un convegno/dibattito  in cui venissero illustrati alla popolazione casalese ( e del Monferrato !) i progetti, le previsioni di investimento e occupazionali oltre ad una analisi tecnica dei rischi (ove ve ne fossero ) e delle norme di sicurezza previste. Abbiamo letto più volte sul suo giornale la portata di questo progetto , le previsioni sarebbero di occupare 1500/1800 persone nell’arco di 25 anni e l’investimento per la costruzione del laboratorio consisterebbe in circa 500 milioni di € con evidenti altre ricadute economiche sul territorio che verrebbe scelto. Dalle dichiarazioni rilasciate ai giornali da vari personaggi istituzionali si legge che non vi saranno rischi per l’ambiente , che  non verrà costruita a Casale nessuna centrale nucleare e che a Casale non verranno maneggiati materiali radioattivi . In sostanza si dovrebbe realizzare una parte dell’impianto  sperimentale e necessario per la centrale  già realizzata nel sud della Francia e che partecipa al progetto ITER ( progetto a cui partecipano diverse  nazioni sia europee che di altri continenti tra cui Russia , Cina, India , Giappone e Stati Uniti, progetto che già l’anno scorso aveva raggiunto la ragguardevole cifra di 20 miliardi di dollari !). Ora il progetto ha completato il suo percorso , i fondi sono stati stanziati dal ns. Governo  e l’Europa ha dato il suo benestare  alla candidatura italiana , adesso inizia la “battaglia “ vera e propria tra alcune Regioni Italiane che hanno dato la disponibilità a realizzare l’impianto , oltre al Piemonte sono state avanzate proposte dal Lazio ma  la candidatura forse più forte arriva dall’Emilia Romagna (appoggiata anche dalle regione Toscana ) che avrebbe individuato il sito sul Lago Brasimone deliberando anche un investimento regionale per 15 milioni di € in 7 anni . Anche il Sindaco e la città di Bologna nei mesi scorsi hanno organizzato convegni  e incontri per appoggiare tale scelta.  Perché non si è ancora fatto un convegno/dibattito pubblico su questa grande opportunità per il ns. territorio ?  Se nei mesi scorsi  la “frenata” fatta dall’Amministrazione Comunale casalese può essere da una parte comprensibile   , prima bisognava avere la certezza che i finanziamenti nazionali ed europei fossero confermati ,non si comprende da parte nostra cosa si aspetti ancora   per informare la popolazione interessata almeno tramite un convegno ad alto livello sia tecnico che politico in cui vengano illustrati in modo comprensibile quali siano le potenzialità e opportunità economiche ma anche chiariti eventuali dubbi sulla sicurezza e sull’ambiente . Non vorremmo essere contagiati dal solito “virus” casalese del” tutti contro tutti” , “dei contrari a prescindere”  , del “perché non lo si fa da un’altra parte” ecc. ecc. è inutile ricordare che questo atteggiamento tipico del ns. territorio in tempi passati ma anche recenti ci ha fatto perdere enormi opportunità ed istituzioni, tranne rari casi non siamo capaci di “fare squadra” per raggiungere obbiettivi importanti che riguardano tutta la nostra comunità, per questo dobbiamo prendere esempio da altri territori . La posizione della  Associazione Nuove Frontiere è molto chiara e crediamo in linea con la stragrande maggioranza della popolazione casalese . Casale Monferrato e il suo territorio non possono farsi scappare questa opportunità  economica e di grande sviluppo, bisogna unire tutte  le forze per ottenere questo obbiettivo MA…. contemporaneamente   devono essere illustrati e dissipati TUTTI i dubbi relativi alla sicurezza , alle possibili /eventuali contaminazioni , alla protezione ambientale . Dopo la vicenda Eternit pensiamo che nessun casalese sia disposto a barattare un posto di lavoro con un danno ambientale  o per la salute collettiva . Se esiste un minimo dubbio su questi aspetti  ambientali  crediamo sia meglio rinunciare al progetto . Per questo serve una informazione sollecita,  puntuale , scientifica e comprensibile a tutti.  Come residente nel Quartiere Oltreponte sarei  inoltre curioso di sapere  come  verranno risolti i vincoli urbanistici imposti dalla precedente Amministrazione e che gravano attualmente sull’intero Quartiere , la classificazione urbanistica di Oltreponte con l’ultima  variante PAI è diventata IIIb3 il che significa :

ClasseIIIb3
Aree caratterizzate da potenziali problematiche di natura idraulica e di stabilità dei pendii nelle quali le condizioni di pericolosità morfologica determinano situazioni di rischio non eliminabili e/o minimizzabili a fronte di fenomeni di dissesto a carattere eccezionale nonostante i possibili interventi di riassetto idrogeologico da realizzare a tutela del patrimonio esistente. A seguito della realizzazione di opere di riassetto territoriale sarà possibile solo un modesto incremento del carico antropico, con esclusione di nuove unità abitative e completamenti.
In tale classe ricade l’area urbanizzata a nord del Po compresa tra il fiume la ex S.S. n.31. Si tratta di un’area morfologicamente depressa rispetto a quella immediatamente a ridosso della sponda fluviale e risulta pertanto in posizione molto critica rispetto a possibili eventi di esondazione.

Vorrei terminare citando la parte finale di un articolo sulla fusione nucleare apparso sulla rivista Le Scienze del gennaio 2017 che viene così descritta :

“…..Ma pensiamo al premio potenziale : una fonte di energia che non dipende dai capricci del vento o del Sole coperto dalle nuvole, non richiede grandi cambiamenti alla rete elettrica esistente, non pone il problema delle armi nucleari, non rischia il meltdown (fusione del nocciolo nucleare ) o l’irradiazione delle comunità circostanti e forse, una volta avviata, non sarebbe più costosa di altre forme di energia pulita . Vale la pena di fare qualche altro tentativo ?”

Ringraziando per l’eventuale pubblicazione e sempre disponibili ad ogni confronto porgiamo

Cordiali saluti

Massimo De Bernardi

Associazione Nuove Frontiere per la Difesa e il Rilancio di Casale e del Monferrato

 

sabato 4 febbraio 2017

ULTIMO TRENO

Ultimo treno per Casale e il Monferrato
 
Trasporti ferroviari…è cambiato qualcosa rispetto a 4 mesi fa ? Certamente ! Ora pare vi sia una “comunità di intenti “da parte di più soggetti: Pendolari,  Società civile , Associazioni Varie( in primis CasaleBeneComune) , Studenti e Presidi  , Sindacati , semplici Cittadini e finalmente… Comuni e Province  interessati dal traffico ferroviario. Nelle settimane scorse abbiamo letto su diversi giornali vari interventi istituzionali  interessati al ripristino delle linee ferroviarie  Casale –Vercelli e Casale- Mortara- Milano. Si sono mossi Sindaci, Consiglieri comunali e provinciali delle province di  Pavia , Asti,  Vercelli  ( il Presidente  Provinciale Carlo Riva Vercellotti si era già mosso nel 2015 )…ed Alessandria ? Sarà una ns. svista ma non abbiamo letto prese di posizione o dichiarazioni forti pro -collegamenti ferroviari da Casale da parte della Provincia di Alessandria, da parte della Presidente Rita Rossa  e neanche dal Responsabile territoriale  della AMP (Agenzia Mobilità Piemontese ) il casalese Paolo Filippi. L’auspicio è che partecipino anche loro alla manifestazione di sabato 4 Febbraio e che intervengano poi con forza nelle sedi opportune appoggiando le iniziative provenienti da Casale e dal Monferrato. E’ utile sottolineare ancora l’importanza vitale per il ns. territorio di riavere collegamenti ferroviari efficienti verso Vercelli e verso Milano attraverso Mortara. Da Asti si propone con lungimiranza  di richiedere un collegamento tra tutti i territori Unesco ( Alba- Asti- Casale ) per arrivare sino a Milano. La lungimiranza (“Capacità di prevedere per tempo ciò che potrebbe accadere e di adeguarvi con saggezza l'agire”) , la progettazione a lungo termine sappiamo che non sono normali virtù di chi ci governa  e intorno a noi possiamo trovare molti esempi negativi con spreco di denaro pubblico   :
Caserma Bixio : si bonifica dall’amianto tutta l’area  spendendo oltre 2,5 miliardi di lire per poi lasciarla al completo abbandono
Ospedale di Casale – Reparto di malattie infettive : viene riammodernato in tempi recenti  con 10 posti letto e poi a fine 2016  viene chiuso e trasferito ad Alessandria per non parlare poi della Casa di Cura S.Anna….
Ferrovia Casale- Mortara : nel 2010 vengono spesi 2,5 milioni di euro per sostituire vecchie traversine, rifare le massicciate, adeguare i binari ,gli impianti di segnalazione e i passaggi a livello e nello stesso anno 2010 la Giunta Regionale del Piemonte decide di cancellare la tratta ferroviaria definendola un “ramo secco” quando ogni giorno feriale  almeno 400 persone utilizzavano il treno Casale- Mortara.
Per questi e mille altri motivi è necessaria la partecipazione dei cittadini anche se certe azioni andavano fatte con più incisività 3/ 4 anni fa.
Massimo De Bernardi- Associazione Nuove Frontiere
Casale Monferrato 01/02/2017

sabato 22 ottobre 2016

Il "PO" questo conosciuto

 
 
 
 
 
Il nostro Comitato Alluvionati del Casalese (C.AL.CA) nacque nel mese successivo all’alluvione come logica e civile Risposta da parte di comuni cittadini alla assoluta mancanza di risposte da parte delle istituzioni e dei tecnici preposti. È storia di ieri, dopo mesi, anni di impegno, manifestazioni, pressioni i rimborsi sono arrivati (grazie anche all’impegno di qualche politico locale) e una parte dei lavori, ringrossamento e parziale adeguamento degli argini, disalveo nel tratto cittadino di Casale Monferrato, ecc. per un totale di circa 33 milioni di euro sono stati effettuati”.
“In questi 16 anni abbiamo visto tante altre alluvioni, terremoti e altri dissesti. Siamo ben consapevoli che nel caso si ripetesse lo stesso evento sul nostro territorio sarebbe molto più difficile ottenere gli stessi rimborsi dei danni subiti 16 anni fa . Purtroppo dopo ogni evento vengono fatte mille promesse che poi puntualmente non vengono rispettate. Per questa non felice ricorrenza possiamo fare quasi “copia e incolla “ del nostro comunicato di 1 anno fa o degli anni passati. Le priorità per noi sono ancora e sempre queste :
Piano Comunale di Protezione Civile: è un diritto dei cittadini essere adeguatamente e correttamente informati sul come comportarsi in caso di evento alluvionale ed è dovere del Sindaco, dell’Assessore competente e dell’Amministrazione Comunale informare a dovere i cittadini divulgando e promuovendo la conoscenza del Piano Comunale di Protezione Civile. Negli ultimi anni Sindaci e Assessori vari sono stati riconosciuti colpevoli di non avere adeguatamente informato la cittadinanza. Si vuole che succeda la stessa cosa a Casale Monferrato?
- Arretramento argine Cascina Consolata: dal 2010 questo lavoro si doveva fare entro breve perché necessario , utile ad abbassare i livelli idrometrici in prossimità della nostra citta e già finanziato con 3 milioni di euro . L’annuncio era stato dato nel febbraio 2010 a Casale con apposita conferenza stampa dall’allora Assessore regionale alla Difesa del Suolo Daniele Borioli (oggi Senatore) congiuntamente all’AIP . Che fine ha fatto questo progetto ? Sulla rivista dell’AIPO del 2010 si scriveva che il progetto esecutivo doveva essere completato entro il 2010 e la realizzazione delle opere doveva avvenire entro il 2012 , sempre su una pubblicazione AIPO del 2013 si legge che “E’ in corso di ultimazione l’arretramento dell’argine di Po in località Cascina Consolata “ Ma che succede si è passati dalle vane promesse ai lavori virtuali e mai effettuati ? Fatto sta che i lavori non solo non sono ancora partiti ma non si riesce neanche ad avere notizie attendibili , se e quando questo lavoro verrà effettuato e dove sono finiti i 3 milioni di euro promessi. Le ultime informazioni ricevute dal Comune di Casale nell’assemblea pubblica ad Oltreponte del 17 novembre 2015 dicevano che l’Aipo aveva promesso che i lavori sarebbero partiti entro marzo 2016 . Siamo a Novembre e una qualche risposta pubblica e certa sull’inizio dei lavori crediamo che i cittadini dopo 6 anni se la siano meritata.
- Verifica e adeguamento delle sommità arginali : Dopo l’evento dell’ottobre 2000 e il lavori così detti “di prima fase “ era necessario procedere al rialzo arginale nel tratto del fiume Po Confluenza Dora Baltea- Valenza in modo da garantire, in caso di evento ripetibile come nel 2000, un effettivo franco arginale di almeno 1 metro e non di soli 20 centimetri come purtroppo risulta in alcuni tratti arginali. Lo stesso tratto di fiume compreso tra il ponte stradale e quello ferroviario di Casale non risulterebbe adeguato a contenere una eventuale piena come nel 2000 e l’acqua potrebbe uscire sia in riva sinistra come in quella destra ( da risultanze del modello fisico realizzato dal Dipartimento Idraulica del Politecnico di Torino ).
- Manutenzione del fiume PO e dei rii minori : Perché non è ancora stata effettuata la manutenzione prevista con il disalveo e movimentazione di sabbia e ghiaia nella confluenza di PO – Dora Baltea e in confluenza PO- Sesia ? E’ dal 2007 che sono stati completati gli studi che evidenziano la presenza di milioni di metri cubi di sovralluvionamenti. Nulla è cambiato anche per il tratto di fiume Po che va dalla Diga Lanza al ponte autostradale dove sono presenti oltre “all’ ISOLA che non c’è “davanti alla Canottieri centinaia di migliaia di metri cubi di ghiaia . Perché nel Tortonese è possibile “compensare“ con prelievi di ghiaia in esubero ed effettuare a costo zero lavori sullo Scrivia per 4 milioni di euro ? Perché sul nostro territorio non si muove un etto di ghiaia dal fiume Po e invece a pochi Kilometri è possibile fare opere importanti “in compensazione “che non pesano sulle spalle dei cittadini ? Anche la manutenzione sui rii minori del ns. territorio merita adeguata attenzione.
- Limitazioni Urbanistiche: L’Amministrazione di Casale pensa finalmente di prendere posizione, di revisionare e di variare le limitazioni urbanistiche che colpiscono il territorio a Nord del nostro comune (Oltreponte, Popolo, Terranova ) ? Si vuole o no migliorare la sicurezza del Quartiere Oltreponte aumentando il numero di fornici sul rilevato ferroviario che nel 2000 ha creato l’”effetto diga”? Si sono eliminate definitivamente le vessazioni che il semplice cittadino era costretto a subire in caso di nuovi lavori e relativi adeguamenti con atti notarili o perizie geologiche richiesti solo dal ns. comune ?
“Attendiamo una risposta pubblica da parte dell’Amministrazione Comunale a queste semplici osservazioni e domande fatte da cittadini casalesi . Noi ci siamo ancora dopo 16 anni. La nostra attenzione è sempre alta sulla sicurezza idrogeologica …è troppo pretendere attenzione e risposte concrete da parte delle Istituzioni su problematiche che interessano la nostra collettività e il nostro territorio? In un Paese civile dovrebbe essere la normalità”.
 

domenica 31 luglio 2016

Buone NUOVE


 

                       Pista sul ghiaccio
                       I Cannoni
                       Amazon


Si parlò or non è molto con gran piglio
disinvolto
di una PISTA innevata anzi meglio,
agghiacciata
che con quasi sicurezza
costituisse fresca brezza
per riprendere un cammino
in Casale e lì vicino.
E fu tanta la sorpresa
in città così discesa.
Di discorsi era  oggetto
questo evento benedetto
Ma la cosa era… normale
per un bluff pur madornale
Si era troppo abituati
Per dei bluff pur variegati.
Siamo in pieno tormentone
coi CANNONI alla… Navarone
Ben esposti e assai visivi
ma del tutto… inoffensivi.
Eran centro d’attrazione
per la solo lor visione
Or per tale rimozione
gran  domanda qui si pone:
più corretto forse non era
lasciar tutto lì… dov’era?

Anche questa era Storia
con  ricordi, era Memoria
Occorreva discussione
per siffatta decisione
Si commenta a tutto campo
ciò che sembra… senza scampo.
E le critiche  poi mosse?
si scambiò con cose… nostre
Della Bixio  le vetrate
da Casale, eran andate
La città resta divisa
Ogni parte ha l’altra invisa
E’ da anni che si procede
su ciascun che ognuno vede
Due linee parallele
fra di lor, solo…Babele

E che dire di AMAZON
Grande Zeus, non sia un Bidon
E, da cosa quasi sicura,
passa il tempo e non matura
ed invece  leggesi dati
di interventi altrove stati
Amazon questo colosso
In Italia ormai si è mosso.
Siamo già tagliati fuori
dai suoi scelti territori?
I commerci a mezzo rete
sono oggi grandi mete
Amazon è una potenza
Speriam non, restare senza.

                                                     Casale Monferrato  31 luglio 2016 GCC

sabato 2 luglio 2016

Casale Capitale

Rivendichiamo la Capitale del Monferrato
In Consiglio Comunale
ecco un voto non banale.
Sì, si voti tutti insieme
su gran cosa che conviene.
Monferrato Alessandrino
vero falso sopraffino.
Sia da destra che da manca
or la gente è molto stanca.
Capital del Monferrato
fu Casale nel passato.
Capitale sia tuttora
se no andiamo alla malora.
Non è azzardo senza…rete
perché questo ci compete.
Ed è Storia amici cari
che non sanno sol gli ignari.
Buffonate, sbruffonate
si rovescian  a palate.
Quale Storia hanno studiato
certi Storici.. a buon mercato?
Una… mappa è sufficiente
per illuminar la mente!
Belle e antiche quante cose                                              
molto bene riso & rose.
Ma il successo sarà astrale
con Casale Capitale.
Con siffatta iniziativa
la città sarà più viva.
Non occorron grandi spese
per volar a vel distese.
Il Passato ed il Suo nome
sarà centro d’attrazione.
Molte son le varietà
ma sto… Passato è solo qua!
Casale Monferrato 1° giugno 2016   G.C.C.
 

BALLATA 1

         MODIFICA ALLE CIRCOSCRIZIONI GIUDIZIARIE ?   

Da Vercelli
 
   a Novara
                                         
Sempre cose interessanti
e si guardi dunque avanti.
Meditar però il passato
di Casale declassato.
E suvvia, su rifletti
del perché di certi effetti.
Le gran cause del declino,
vedi, studiale un pochino
altrimenti nulla impari
di quant’utile, magari!!
Potevam aver la Corte
ma Alessandria disse, morte!
Sta nei  fatti e documenti
certi, erano gli aventi!
Una grande Cittadella
di Giustizia era quella.
Un gioiello nazionale
con la Corte e il Tribunale.
Sì, guardiam pur al Futuro
si fa sempre più duro.
Cancelliamo il passato
come mai vi fosse stato!!
Se n’è andato il Tribunale
prendiamo dunque la… Statale
e giungiam giulivi e belli
alla Sede di Vercelli.
Ma.. la cosa non finisce
la Statale…progredisce?
Grandi Centri di Giustizia
or s’annuncian con mestizia
La riforma ormai si vara
che ci porterà a… Novara?
E così di ben in meglio
c’è chi dorme e chi sta sveglio.
Cosa noi possiamo fare?
stare sempre a guardare?
anni che… guardiamo
mentre andiam sempre più piano!!!
Casale Monferrato 1° luglio 2016     G.C.C.

DIGA AD ACQUA FLUENTE

C.AL.CA. Comitato Alluvionati del Casalese   02 agosto   2018 Casale Monferrato (AL)   Oggetto : Osservazioni e comment...