sabato 28 luglio 2012

Per il rilancio del Monferrato, serve un'unica identità turistico-culturale

Fonte: Atnews Quotidiano on line della provincia di Asti http://www.atnews.it

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Il Castello di Gabiano nel Monferrato casalese

Ho apprezzato molto l’articolo di Giovanni Spinoglio, sindaco di Coniolo, pubblicato sul vostro giornale, edizione del 13 luglio u.s., dal titolo “cari sindaci discutiamo il futuro del Monferrato?” nell’ambito delle politiche del territorio del monferrato casalese.
Articolo pienamente condivisibile, peraltro con spunti e finalità che periodicamente qualcuno ripropone, per poi perdersi o finire in sonno, perché non si è in grado di concretizzare le idee e le belle aspirazioni e quindi gli obiettivi non vengono perseguiti, se non in minima parte ed in misura modesta.
Ad esempio, anche sulla spinta della costituzione del comitato Casale Capitale del Monferrato, annualmente la manifestazione cittadina primaverile, che porta il citato nominativo, è riuscita a coinvolgere un buon numero di comuni monferrini con gazebo, documentazione e prodotti tipici, che pubblicizzano il territorio, i servizi ed i prodotti.
Senz’altro un buon primo risultato, ma occorre andare oltre e porsi obiettivi più qualificanti e continuativi.
Non dobbiamo dimenticare cosa era lo stato del Monferrato (Marchesato prima e Ducato dopo), prima della sua definitiva scomparsa, con l’annessione ai Savoia ai primi del settecento; uno Stato sovrano che dialogava in forma autonoma con gli imperi.
Tornando al tema di fondo sul futuro del Monferrato, mi risulta che solo un paio di anni fa sia stato predisposto un progetto costitutivo di un Distretto Turistico Culturale Interprovinciale del Monferrato.
Una proposta progettuale, di Claudio Martinotti Doria, quale presidente del gruppo Gevam Onlus e coordinatore dell’Accademia Ambientale del Monferrato; si sa che il Claudio Martinotti è, tra l’altro, uno studioso e profondo conoscitore, della storia del Monferrato.
Il progetto, di ampio respiro, tendeva a coinvolgere le cinque province piemontesi, nelle quali per secoli, il Marchesato del Monferrato (poi divenuto Ducato) si estendeva.
Orbene si potrebbe riprendere il progetto (che era stato presentato ad alcuni sindaci e politici locali, ma che era caduto, senza aver avuto un seguito, come peraltro è successo per alcune altre iniziative), migliorarlo ed integrarlo e, magari, inizialmente, ipotizzare di partire, in un ambito territoriale più ristretto il Monferrato casalese, e, successivamente, valutare il progetto in corso d’opera, prima di una sua graduale espansione.
Può essere una proposta, forse una delle poche finora, che potrebbe veramente rilanciare il Monferrato con una unica identità turistico culturale.
Tra l’altro il progetto potrebbe basarsi e trovare l’ausilio delle associazioni e sodalizi culturali locali (l’utilizzo delle risorse della sussidiarietà è fondamentale, per sopravvivere, in periodo di spending review).
Ricordo anche che Massimo Iaretti, aveva a suo tempo lanciato l’idea di riunire e costituire gli stati generali del Monferrato.
Non è escluso che altri sodalizi possano avere altre proposte ed idee per valorizzare il territorio monferrino; se così fosse, è venuto il momento di esternarle e di farsi avanti.
Quanto sopra detto è coerente anche con la stimolante idea di una futura nuova provincia con Asti e Vercelli e Casale capitale (vedasi articolo pubblicato su Il Monferrato del 24/07 u.s.); l’accorpamento con Alessandria priverebbe Asti della sua identità culturale, storica e dei prodotti di eccellenza e guarda caso, molti di questi fattori, sono comuni a Casale.
Visto che su questi accorpamenti territoriali si deve decidere entro agosto, vediamo di non perdere ulteriori treni (ne abbiamo già persi tanti, anche in senso metafisico!) e invitiamo la classe politica locale a farsi parte diligente ed attiva, nel prendere i doverosi contatti istituzionali per essere protagonisti in questa vicenda (il Monferrato casalese raggruppa decina di migliaia di residenti e questi numeri contano per le future aggregazioni).
E’ importante, per il futuro del Monferrato, che finalmente si passi dalle esternazioni e dagli annunci, a fatti concreti.
Alberto Riccio (presidente dell’Associazione Nuove Frontiere per la Difesa ed il Rilancio di Casale e del Monferrato)

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