venerdì 21 novembre 2008

Intervento di Nuove Frontiere a proposito del Centro Regionale ... sull'Amianto, con sede a Casale Monferrato

Casale Monferrato 19 novembre 2008
(Lettera pubblicata su Il Monferrato di venerdì 21 novembre 2008)
abbiamo letto con attenzione la cronaca e i commenti in merito alla presentazione, avvenuta venerdì scorso, del “Centro Regionale per la ricerca,la sorveglianza e la prevenzione dei rischi da amianto”. La nostra attenzione si è ben presto trasformata in preoccupazione nell’apprendere che il “Centro di Ricerca ecc.ecc.” in realtà sia una scatola vuota costosa ( delibera di acquisto di € 950.000 per il complesso immobiliare), priva di finanziamenti e perciò impossibilitato a fare ricerca e prevenzione; insomma dopo l’assegnazione della sede legale provinciale dell’ASL, una ulteriore targa, insegna priva di contenuti! Abbiamo letto le solite giustificazioni : “…i soldi sono pochi e non è affatto sicuro che si potranno finanziare progetti di ricerca già in essere o comunque promettenti.” In sostanza come riportato dai cronisti “…per il momento sono disponibili pochissimi fondi e quindi è improbabile che vengano erogati finanziamenti, ma il Centro di Ricerca(?) potrà comunque dare il proprio placet ai progetti promettenti, una sorta di Bollino Blu!” Ogni commento dovrebbe essere superfluo ma qui signori parliamo non di banane o mele ma della vita di migliaia di casalesi! Desidero evidenziare l’indignazione degli associati a Nuove Frontiere e di moltissimi casalesi nell’apprendere che la speranza riposta in un Centro di Ricerca tutto casalese è stata anche in questo caso vanificata. Si sperava che in un Centro di Ricerca tutto casalese contro i rischi e le malattie causate dall’amianto, l’attenzione fosse massima e i finanziamenti adeguati per tentare di risolvere o almeno dare una speranza ai futuri, troppi malati di mesotelioma che ancora avremo, purtroppo, nella nostra città. Dobbiamo ricordare che la presenza massiccia di amianto rende la vita dei casalesi simile ad una “roulette russa”, molti nostri parenti, amici, conoscenti sono già stati colpiti e tutte le settimane assistiamo ad uno stillicidio di vite continuo, è necessario dire basta e cercare di cambiare la situazione.
In conclusione i capitali e i finanziamenti per la ricerca sono nella migliore delle ipotesi insignificanti o nulli, ma l’equazione ricorrente evidenzia invece la possibilità di ottenere somme elevate per progetti che
con tutta serenità potremmo definire al momento superflui, ad esempio
Il parco Eternot ! Leggiamo dal Giornale il Monferrato che la cifra stimata
per il progetto in questione si aggira sui 3 milioni di euro!
Non era forse più opportuno destinare e finalizzare parte di tale somma a Casale Monferrato per progetti di ricerca, sorveglianza e prevenzione dei rischi di amianto?
Risulta evidente a tutti che il buon senso non consentirebbe di utilizzare quella ingentissima somma per un “orpello”! E inoltre anche nell’ipotesi che potessero pervenire altri fondi per la ricerca, in un momento di grande crisi economica, con emergenza lavoro ed allarme di cassa integrazione, quale indotto economico potrebbe creare il Parco Eternot? Non lasciamoci fuorviare che, tanto, parte dei finanziamenti magari vengono erogati dalla Provincia o dalla Regione e che quindi….. attenzione sono e saranno sempre soldi che vengono da noi cittadini-contribuenti, e prima o poi ci presenteranno il conto!
L’Associazione Nuove Frontiere invita con fermezza tutte le istituzioni preposte, a gestire il problema mesotelioma con metodo, saranno accettate solo risposte di fatto e non di demagogia verbale in memoria dei defunti !
Non servono fiori, ma opere di bene (e soprattutto di ricerca contro il mesotelioma)
Alberto Riccio
Presidente Associazione Nuove Frontiere per la Difesa ed il Rilancio di Casale e del Monferrato

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